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PORDENONE - Hai una partita Iva e hai appena iniziato a usarla, quindi il tuo reddito non è ancora sufficientemente alto? Sei titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato? La musica, più o meno, è sempre la stessa. Il mutuo, a queste condizioni, non te lo dà praticamente nessuno. Ed è una scure che colpisce soprattutto i giovani, che invece dovrebbero essere i primi ad essere spinti verso l'acquisto della prima casa. Una dinamica di cui si stanno occupando - specialmente negli ultimi mesi - anche le associazioni a tutela dei consumatori del Friuli Venezia Giulia. Ne parla ad esempio l'avvocato Barbara Puschiasis, che in un ideale viaggio nella giungla dei mutui dedicati ai giovani racconta tutti gli ostacoli che spesso portano un ragazzo desideroso di una casa a desistere.
L'ALLARME
«Il problema spiega Puschiasis - si è aggravato dalla scorsa primavera ad oggi. Molte banche rifiutano di presentare ai giovani i mutui a tasso agevolato dedicati proprio a loro, agli under 35». Il fondo di garanzia esiste.
LE RICHIESTE
I giovani, però, hanno ancora bisogno di una casa. Ce l'hanno ad esempio le coppie che decidono di mettere su famiglia e che non vogliono più vivere in affitto, scegliendo di puntare sull'acquisto della prima abitazione. Ed è qui che inizia il viaggio tra difficoltà e umiliazioni. Perché se non si attiva e non funziona a dovere nemmeno il fondo di garanzia dedicato proprio ai giovani, allora la faccenda si fa dura. E comprare una casa diventa un'impresa ai confini dell'irreale. Fondamentalmente, oggi il fondo di garanzia si riesce ad usare sempre meno per colpa dell'aumento dei tassi di interesse. E i giovani si sentono sempre più spesso la classica porta sbattuta in faccia. Gli esempi sono centinaia, tutti piuttosto simili. Chi incontra più difficoltà è il lavoratore che non è in possesso di un contratto blindato a tempo indeterminato. E in questo caso non si parla solamente dei precari, ma anche degli autonomi, che sono migliaia in regione nella prima fascia anagrafica di riferimento. «La richiesta classica che viene presentata dagli istituti di credito per l'erogazione di un mutuo a un giovane - va avanti ancora Puschiasis - è quella di una fidejussione operata magari da un genitore o da un nonno, titolare quest'ultimo di uno stipendio derivato da un contratto fisso oppure di una pensione. Non ci sono garanzie sufficienti non solamente per i precari - spiega sempre la rappresentante di Consumerismo -, ma anche per le tante partite Iva che ad esempio hanno iniziato a fatturare da poco e non possono ancora contare su numeri alti nel corso dei dodici mesi».
E non bastano nemmeno più le classiche e rodate ipoteche. «Questo perché - conclude sempre Puschiasis - le banche sono piene di poteche e di immobili che successivamente non riescono nemmeno a vendere con l'istituto dell'asta».
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Il Gazzettino