TREVISO - La Siae ha autorizzato “Bitols” a fare, finalmente, musica dal vivo anche nell’era del coronavirus. L’importante è che...
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Massimiliano “Bitols” Pilotto, da ieri sera, sta sperimentando cosa significa fare musica dal vivo nella fase 2. La cabina juke box che ha ideato (riciclando materiali di recupero e plexiglas) da questa settimana è installata all’esterno dell’Osteria al Ponte Dante, che si affaccia sull’ampia curva di Riviera Garibaldi. Un escamotage creativo, adattato alle regole contro il contagio, per rianimare la movida trevigiana, orfana da oltre due mesi di eventi “live”. Una prima fase di sperimentazione è avvenuta mercoledì scorso, per testare la iniziale reazione del pubblico nell’ascolto a distanza e “protetto”. Poi, ieri sera, Bitols e l’oste Piero hanno dato il via al vero debutto della “Box”, nell’ora canonica dell’aperitivo.
Per tornare a suonare in pubblico, Massimiliano ha dovuto convincere della bontà della sua idea anche la Siae. Non sembrava scontato superare l’esame della severa Società degli Autori che, però, dopo varie consultazioni interne, ha dato il benestare, permettendo a Pilotto di suonare corazzato, all’interno di questa sorta di cabina anti Covid-19. Una situazione singolare, soprattutto per descrivere il tipo di attività artistica svolta. Alla fine, lo hanno fatto rientrare nella categoria “posteggiatore con strumento meccanico”, come i mitici cantanti di strada napoletani che si accompagnavano con la pianola. «Ho ottenuto anche l’autorizzazione del Comune e dell’autorità di pubblica sicurezza, la polizia locale», commenta Pilotto, che ha vinto le resistenze della Siae soprattutto firmando una dichiarazione, in cui attesta di assumersi la piena responsabilità di non creare situazioni di assembramento, durante la sua esibizione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino