TREVISO - Ubriaco, ascoltava musica a tutto volume nel cuore della notte, facendosi beffa degli altri residenti della zona che l'indomani avrebbero dovuto andare a lavorare....
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LE PROTESTEErano da poco trascorse le 3 del mattino quando una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile di Treviso ha raggiunto l'abitazione, dopo che la centrale operativa era stata allertata con più telefonate da parte dei cittadini, esasperati. La musica, raccontano alcuni testimoni, era ben percepibile anche a decine di metri di distanza, complice anche il silenzio e la totale assenza di traffico di automobili. Anche per chi aveva il sonno non particolarmente leggero, era davvero difficile non rendersi conto di quanto stava avvenendo. L'arrivo nell'abitazione di via Santa Bona nuova della pattuglia dell'Arma, supportata dagli agenti delle volanti della polizia, non è stata accolta con gioia dai presenti. La reazione è stata invece di grande tensione e nervosismo. A distinguersi è stato in particolare un 34enne, M.H., nomade, con precedenti penali alle spalle.
LA FURIAL'uomo, evidentemente alterato a causa di qualche bicchiere di troppo mandato giù durante la serata, si è rifiutato di fornire il proprio documento di identità, poi ha spintonato i militari per tentare di guadagnare la fuga e infine ha cercato di sottrarre l'arma di ordinanza a un carabiniere. Il 34enne, non senza problemi per i militari (che non hanno tuttavia riportato alcuna ferita o lesione che necessitasse un accesso al pronto soccorso trevigiano), è stato bloccato e accompagnato al comando provinciale trevigiano dell'Arma, in via Cornarotta: qui, dopo le formalità del caso, è stato dichiarato in arresto per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto d'indicazione della propria identità.
IN LIBERTÀMiro, così viene chiamato, ha trascorso la nottata in una delle camere di sicurezza della caserma trevigiana. Ieri mattina dopo l'autorità giudiziaria ha convalidato l'arresto e concesso i termini a difesa, disponendo la scarcerazione. Il nomade è così potuto tornare a casa in attesa di comparire, nel prossimo futuro, di fronte al giudice per rispondere di questa serata di baldoria finita decisamente nel peggiore dei modi.
Nicola Cendron Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino