Ecco il nuovo museo della Medicina, lieto fine dopo 15 anni per il MusMe

Ecco il nuovo museo della Medicina, lieto fine dopo 15 anni per il MusMe
PADOVA - Molto più di un'inaugurazione: è il lieto fine di una storia che rischiava di diventare infinita. L'idea di destinare gli spazi dell'ex Ospedale di San...

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PADOVA - Molto più di un'inaugurazione: è il lieto fine di una storia che rischiava di diventare infinita. L'idea di destinare gli spazi dell'ex Ospedale di San Francesco Grande - luogo di assistenza sanitaria e carità fondato da Baldo dé Bonafari e Sibilla de Cetto nel 1407, in uso fino al 1798 - a sede museale attrattiva di appassionati, studenti e turisti risale al Duemila, 15 anni fa.








Nel 2004 sono concretamente iniziati gli interventi di ristrutturazione dell'antico complesso con il finanziamento statale e di Regione Veneto, Provincia, Comune e Società Autostrade Pd-Bs su progetto dell'Università. L'obiettivo condiviso: realizzare un museo della storia della medicina (acronimo MusMe) che raccogliesse e promuovesse la memoria storica dello straordinario passato che aveva illuminato con il proprio sapere medico tutta l'Europa.



La volontà è sempre stata quella di far nascere dalle ceneri del vecchio nosocomio (abbandonato nell'Ottocento quando entrò in servizio l'Ospedale Giustinianeo) non una semplice esposizione di materiale storico, ma un centro propulsore di cultura medica, punto di riferimento aperto alla ricerca e alle nuove frontiere della scienza. Peccato che lungaggini di ogni tipo, improvvisi stop ai cantieri, ripetuti intoppi burocratici abbiano allungato a dismisura l'iter di realizzazione. Era stata un'azienda edile partenopea ad arenarsi, protraendo oltre il limite la consegna della struttura, poi c'era stato il cambio ai vertici della Provincia che aveva, di rimbalzo, avvolto il MusMe in un nuovo punto interrogativo. A guidare il Museo c'è infatti la Fondazione omonima (presieduta adesso da Francesco Peghin) composta dalla Provincia di Padova, proprietaria dell'immobile che ha concesso in uso gratuito alla stessa Fondazione, il Bo, l'Azienda ospedaliera, l'Ulss 16, la Regione Veneto e il Comune che, da sette anni a questa parte, si sono dati da fare per raccogliere, custodire e valorizzare le testimonianze di una scuola medica e scientifica padovana che rappresenta un'eccellenza a livello internazionale (l’allestimento è stato realizzato con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo).



Nel 2009 si è provveduto a individuare opere, dispositivi, presidi sanitari d'epoca in altre strutture ospedaliere e universitarie della regione per ricostruire l'identità storica della rete assistenziale veneta come espressione della cultura e della tradizione locale. I lavori, terminati nel maggio 2012, sono costati complessivamente 7.882.189 euro. Di lì ci son voluti altri tre anni per completare l'opera, riempendola di contenuti. Il pensiero è andato ieri a Giampaolo Braga, ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera e "gentiluomo della sanità" scomparso nel 2010 dopo una lunga malattia, che tanto si era speso per la realizzazione del Musme. A lui sarebbe molto piaciuto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino