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VENEZIA - Un piccolo passo in avanti verso la trasformazione dell'ex chiesa di San Gregorio nella futura sede del Museo di arte orientale, che così libererà gli spazi attualmente occupati all'ultimo piano di Ca' Pesaro, dove a sua volta si potrà allargare la Galleria d'arte moderna. Se ne parla dal 2016, di questo restauro, quando il Ministero dei beni culturali stanziò 8 milioni per l'operazione, lanciando l'anno successivo il relativo bando per la progettazione e il restauro. Un lungo percorso che ora dovrà passare per una variante urbanistica, di competenza comunale, che consenta di realizzare all'interno dell'ex chiesa, oggi una scatola vuota, tre piani indipendenti, per un totale dei 2000 metri quadri necessari ad ospitare la collezione. L'altro giorno la Giunta comunale ha licenziato - su proposta dell'assessore all'urbanistica, Massimiliano De Martin - la delibera con la variante che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. L'obiettivo è di fare in fretta. La deliberà sarà portata all'esame della commissione già lunedì.
LE MOLTE VITE DELL'EX CHIESA
Edificio sacro nel IX secolo, l'ex chiesa di San Gregorio ha già conosciuto molte vite.
LAVORI PER 10 MILIONI
L'intervento di restauro - in capo alla Direzione regionale musei, da cui dipende anche il Museo orientale - comprenderà il risparmio energetico e l'abbattimento delle barriere architettoniche in tutto il complesso, per un investimento complessivo attorno ai 10 milioni di euro. Del futuro trasloco del Museo orientale si avvantaggeranno anche i musei civici di Venezia. La Galleria d'arte moderna di Ca' Pesaro potrà infatti allargare la sua collezione anche negli spazi del terzo piano, circa 600 metri quadri, oggi occupati dal Museo d'arte orientale. «Questo tipo di progetti mirano a rafforzare il ruolo di Venezia come città di cultura dove vale la pena investire nel lungo periodo - conclude De Martin - Il recupero dell'ex chiesa di san Gregorio è un esempio di nuovo sviluppo culturale».
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Il Gazzettino