«Zaia, Draghi, Giordani nazisti...». Muri imbrattati, per gli inquirenti responsabili i no vax del gruppo "Guerrieri Vivi"

Scritte sui muri, blitz no vax
PADOVA - I cinque blitz di stampo no vax sono finiti nel mirino della Procura. Il pubblico ministero Marco Brusegan, al momento, ha iscritto nel registro degli indagati i due...

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PADOVA - I cinque blitz di stampo no vax sono finiti nel mirino della Procura. Il pubblico ministero Marco Brusegan, al momento, ha iscritto nel registro degli indagati i due pizzicati dai carabinieri, tra martedì e mercoledì, mentre riempivano di scritte il muro dell'Agenzia delle entrate. Entrambi residenti in provincia di Ravenna, 36 e 37 anni, sono accusati del reato di imbrattamento. I militari gli hanno sequestrato gli zaini con all'interno le bombolette spray di colore rosso. Addosso non avevano i telefoni cellulari.


Ma scritte sono comparse anche sulla sede di Azienda Zero e sui muri delle facoltà di Biologia, Matematica ed Economia. Gli autori hanno insultato il premier Mario Draghi, il governatore Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani. Li hanno paragonati a dei nazisti, e del resto per loro la sanità è di stampo nazista.

GLI INQUIRENTI
Se per le scritte all'Agenzia delle entrate ci sono già due colpevoli, mancano quelli per gli altri quattro imbrattamenti. Certo l'opera potrebbe essere stata compiuta dagli stessi due trasfertisti no vax, ma i carabinieri vogliono battere tutte le piste. Verranno quindi visionate le eventuali immagini riprese dalle telecamere della sorveglianza installate vicino ai luoghi colpiti dal blitz notturno. Inoltre gli inquirenti stanno cercando possibili testimoni.

CHI SONO
Un'operazione della Digos di Firenze, arrivata a compimento nel novembre dell'anno scorso, ha permesso di portare alla luce il gruppo Guerrieri ViVi. Il simbolo dell'organizzazione è formato da una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film V per Vendetta. La polizia ha ricostruito l'operato del movimento no vax e no green pass V_V (Voce di lotta non violenta per la libertà e i diritti umani), creato con lo scopo di fare proselitismo e compiere blitz, su tutto il territorio nazionale, contro hub dove si somministrano i vaccini anti Covid. I guerrieri vengono contattati e arruolati attraverso le piattaforme social come Facebook e Telgram. In tutta Italia gli affiliati a ViVi sarebbero almeno ventimila.

LE SCRITTE
Zaia carnefice nazista, Zaia e Giordani nazisti criminali e "I vax uccidono". Questo il tenore dei messaggi dei cinque blitz notturni. I bersagli regionali e universitari sono chiari, gli addetti dell'Agenzia delle entrate invece vengono presi di mira perché eliminano il contante per un controllo costante.


A seguito delle minacce targate Guerrieri ViVi la Prefettura ha disposto una misura di vigilanza per i luoghi interessati dagli imbrattamenti e soprattutto per il sindaco Giordani. Polizia e carabinieri, durante l'intera giornata, devono passare più volte per controllare l'area vicino al municipio e alla casa del primo cittadino. Solidarietà è stata espressa da Tiziana Basso (segretaria generale Cgil regionale) e da Aldo Marturano (segretario generale Camera del Lavoro di Padova): «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al sindaco di Padova, Sergio Giordani, e al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per la grave intimidazione subita per il loro sostegno alla campagna vaccinale. Le minacce non hanno nulla a che fare con la libera espressione del pensiero e con il confronto democratico. I vaccini hanno salvato decine di migliaia di vite». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino