OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
JESOLO - «Con due stagioni di chiusure, se consideriamo le serate in discoteca e le feste sulla spiaggia del faro, abbiamo perso 10 milioni di euro. I ristori? 25mila euro a fondo perduto per 19 mesi di chiusura forzata». Sabato scorso ha terminato la stagione del Muscia, la nota discoteca di Riccione riportata ai fasti di un tempo, ma Tito Pinton, storico gestore del Muretto, non può fare a meno di pensare al suo gioiello veneziano. Quest'anno la storica discoteca di Jesolo, capace di dettare tendenze e mode, è rimasta rigorosamente chiusa. Niente balli. E nemmeno dj stellari, come accadeva fino a due anni fa. Uno stile inconfondibile che da Jesolo Pinton ha portato sulla costa romagnola. Sul litorale jesolano la memoria è invece ferma alle prime delle due serate del 2020, quella con il noto dj Marco Carola, i ragazzi intenti a ballare di fronte alla consolle e i video di quella scena diventati virali nella rete.
Discoteca il Muretto di Jesolo: stagione persa
«Quest'anno siamo rimasti chiusi dice Pinton non avevamo alternative, anche perché il Muretto è considerato un locale al chiuso perché c'è una parte di tetto e la normativa consentiva l'apertura solo per i locali considerati all'esterno ed è stato per questo motivo che ho potuto aprire a Riccione dove abbiamo fatto dieci serate di apertura, prendendo tra l'altro 5 giorni di chiusura». A pesare, in questo caso, ci sono i controlli delle forze dell'ordine che hanno contestato i balli senza distanziamento dei clienti. «Le forze dell'ordine hanno fatto semplicemente il loro lavoro e l'hanno fatto bene prosegue Pinton ma noi non possiamo impedire alla gente di fare una cosa per la quale ha pagato.
Disparità di trattamento: polemica sulla Mostra del Cinema
Ed è qui che Pinton mette in discussione la politica: «Ad ogni livello prosegue il gestore del Muretto perché nonostante le proposte di protocolli sanitari non è stato fatto nulla per consentire l'apertura dei locali. E poi va detto che sull'argomento esiste un po' di ipocrisia: lo scorso anno siamo finiti sotto attacco per i famosi video, quest'anno nessuno interviene sulle feste al chiuso alla Mostra del Cinema?». Con questi presupposti meglio non pensare ai ristori: «La nostra azienda a Jesolo tra la discoteca e le serate evento sulla spiaggia aggiunge Pinton ha perso 10 milioni di euro. In 19 mesi abbiamo ricevuto ristori per 25mila euro, ai quali aggiungiamo altre 3 mila euro a fondo perduto dalla Regione. Tutto è stato già utilizzato per le spese fisse, ovvero per pagare la Tari, Ica, iscrizione alla camera di commercio, bollette dell'elettricità per tenere illuminata l'insegna, manutenzione ordinaria e i costi del commercialista. Non voglio dire che è stata una presa in giro, mi limito ai fatti. Le chiusure non le abbiamo di certo volute noi ma ci sono state imposte per un bene collettivo, nel caso specifico la salute pubblico ed è per questo che sarebbe stato opportuno un sostegno maggiore per le nostre aziende». Guardando al futuro Pinton, non vuole demordere: «A novembre volerò a New York per aprire un nuovo club conclude e poi mi auguro che venga fissata la riapertura delle discoteche per la prossima Pasqua, se ciò non accadesse sarebbe la fine per un intero settore».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino