A Padova il più grande murales d'Italia realizzato dal collettivo La Crémerie

A Padova il più grande murales d'Italia
PADOVA - Con circa 4 mila metri quadrati di superficie, realizzata dal collettivo francese La Crémerie nell'ambito della manifestazione Biennale Street Art,...

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PADOVA - Con circa 4 mila metri quadrati di superficie, realizzata dal collettivo francese La Crémerie nell'ambito della manifestazione Biennale Street Art, l'impianto idrico comunale di via Bottazzo a Padova, gestito da AcegasApsAmga, diventa la prima opera nazionale di street art. Coinvolti sette artisti appartenenti alla crew francese La Crémerie, che hanno dato vita a un'opera unica, a servizio della città. Nei quindici giorni della manifestazione, gli artisti hanno valorizzato le imponenti pareti del serbatoio idrico con oltre 200 bombolette spray e 600 litri di colore, anche grazie a piattaforme di elevazione che hanno permesso loro di lavorare in sicurezza. Super Walls - Biennale di Street Art di Padova e provincia, giunta alla seconda edizione, in programma dal 5 al 20 giugno, celebra l'arte di strada come strumento di valorizzazione del paesaggio urbano. L'evento in corso vede partecipare 39 street artist, di cui 13 donne, provenienti da cinque Paesi europei e impegnati ad elaborare il tema della rinascita su 35 superfici messe a disposizione da realtà private e istituzionali, aziende, strutture ricreative, istituti religiosi, sedi universitarie e ospedali cittadini.

«La Street Art a Padova con la Biennale si collega a 'urbs pictà perché è la capitale dell'affresco: affreschi del '300, affreschi del terzo millennio - sottolinea l'assessore alla cultura Andrea Colasio -. Siamo intervenuti in molti quartieri, con un intervento che modifica la percezione e la autorappresentazione dei luoghi. L'arte qui cambia l'identità e la percezione di un oggetto, può essere un muro, un edificio industriale o di servizio, come in questo caso, in sé non particolarmente significanti, che assume così un altro valore. È un intervento colto e raffinato, è un modo per declinare compiutamente il passato e il presente, il trecento della urbs picta e l'arte per tutti del terzo millennio». 

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Il Gazzettino