VENEZIA - In Brasile c’era andato per i Mondiali. Ma ne aveva approfittato anche per fare un "carico". Solo che uno dei 90 ovuli pieni di cocaina che aveva in pancia è...
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Sono stati alcuni passeggeri a dare l’allarme quando Stefano Gavioli si è accasciato a terra, in bagno. Immediato l’intervento della Polaria e del Pronto soccorso, ma per il 44enne non c’era più niente da fare. In un primo tempo a nessuno era venuto alcun sospetto; ma, vista la morte improvvisa, la Procura di Venezia aveva ordinato l’autopsia sul cadavere. E l’anatomo patologo si è trovato di fronte ad uno stomaco pieno di ovuli pieni di cocaina. 90 per l’esattezza; per un peso complessivo di circa un chilo di polvere bianca. Il medico ancora non è riuscito a stabilire se la morte di Gavioli sia da attribuirsi alla rottura di un ovulo oppure ad un infarto, ma l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di una concausa, e cioè di un infarto provocato dall’overdose di cocaina.
Fatto sta che Gavioli, una volta sceso dall’aereo proveniente da Rio via Lisbona, è andato in bagno forse perchè già si sentiva male o forse perchè voleva espellere subito gli ovuli. Lo hanno visto accasciarsi e perdere rapidamente conoscenza. Gavioli aveva dei precedenti, sempre per reati legati alla droga. Adesso inizieranno le indagini di polizia per cercare di capire se Gavioli avesse un appuntamento con qualcuno a Mestre o se invece abbia fatto tutto da solo. Per adesso tutto lascia pensare ad un "corriere fai da te" e cioè ad una persona che in Brasile aveva comprato la droga per portarsela in Italia e venderla nella zona di Bolzano e dintorni.
Ma uno degli ovuli - confezionati con un doppio preservativo che dovrebbe evitare la rottura accidentale - si è invece rotto lasciando fuoriuscire pian piano la sostanza che viene assorbita facilmente dallo stomaco e dall’intestino, provocando nel giro di qualche ora, per accumulo, un’overdose. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino