Venezia. Morì d'infarto mentre stava nuotando: nessuna responsabilità della piscina e dell'istruttore

Foto d'archivio
VENEZIA - Non vi è stata alcuna responsabilità da parte della piscina di Sacca Fisola nella morte di Luigi Nottari, l'uomo di 77 anni, residente a Venezia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Non vi è stata alcuna responsabilità da parte della piscina di Sacca Fisola nella morte di Luigi Nottari, l'uomo di 77 anni, residente a Venezia, stroncato da un infarto mentre stava nuotando. La gip Benedetta Vitolo ha disposto l'archiviazione del fascicolo d'indagine aperto dalla procura, ritenendo che non possa essere mossa alcuna censura nei confronti dell'istruttore di turno al momento del malore.

È stata la stessa procura a sollecitare per ben due volte l'archiviazione del fascicolo, ma i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Marco Cinetto ed Eugenio Bonomi, si erano opposti e il caso è stato discusso per due volte di fronte al giudice, che ora si è pronunciato mettendo fine alla vicenda.

IL MALORE FATALE

Il decesso di Nottari risale al novembre del 2019: nella tarda mattinata l'uomo si sentì male e perse i sensi mentre stava nuotando. Ad accorgersene furono gli altri nuotatori che con lui dividevano la piscina di Sacca Fisola, ma i tentativi di rianimazione non sortirono alcun effetto.

Sotto inchiesta finì l'istruttore di turno, il quale aveva lasciato la piscina senza avvisare il suo successore che, finito il corso, Nottari aveva chiesto ottenuto il permesso di continuare ad allenarsi sfruttando la possibilità dell'ora di nuoto libero prima che la piscina chiudesse. L'inchiesta ha però escluso responsabilità a carico dell'istruttore.

Gli inquirenti hanno accertato che il settantasettenne aveva dichiarato di godere di buona salute, mentre dall'inchiesta è emerso che soffriva di problemi cardiaci. L'istruttore di nuoto è stato assistito nel corso del procedimento dall'avvocata Claudia Vianello.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino