ESTE - Della “visita” della Guardia di Finanza al Comune di Este si vociferava da giorni e lunedì sera il caso è approdato in consiglio comunale, dove il...
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ESPOSTO ANONIMO
L’inghippo sulla scorretta registrazione delle somme potrebbe nascere proprio da questo. Va precisato che stiamo parlando di cifre molto contenute, che raggiungono al massimo il centinaio di euro. L’ipotesi di reato è il peculato ma al momento l’indagine è in fase di accertamento preliminare, non ci sono nomi sul registro degli indagati ed è molto probabile che l'intera faccenda alla fine si ridimensioni in una semplice negligenza burocratica. La vicenda, dunque, potrebbe finire in una bolla di sapone. Riavvolgendo il nastro, il tutto è cominciato a febbraio con un esposto anonimo alla Procura di Rovigo e alla Guardia di Finanza, esposti anonimi che come tali vanno considerati ma che allo stesso tempo sono stati sufficienti per avviare un approfondimento che l’autorità giudiziaria ha affidato proprio alle Fiamme Gialle. Al momento, comunque, il caso, più che giudiziari, è politico. Alla luce del fatto che lunedì sera è approdato in consiglio comunale sotto forma di domanda di attualità presentata dal gruppo di opposizione Civiche d’Este.
SEDUTA A PORTE CHIUSE
La discussione è avvenuta a porte chiuse e a microfoni spenti. Per chi seguiva i lavori del consiglio in collegamento audio dalla sala civica Nassiriya (per evitare assembramenti) è calato dunque il silenzio. Una decisione che ha fatto sollevare più di qualche sopracciglio, in segno di sorpresa o di disappunto. Neppure il consigliere Stefano Agujari Stoppa, autore della domanda di attualità, è rimasto soddisfatto della scelta. «Secondo me non c’erano gli estremi per passare alla seduta segreta – afferma –. L’argomento della domanda di attualità è una cosa di cui in città si sta parlando, anche in modo approssimativo, e il fatto di non affrontarla pubblicamente rischia di essere interpretato in modo negativo. Come se ci fosse qualcosa da nascondere. A mio avviso si è persa un’occasione di trasparenza. Così infatti si lascia spazio ai dubbi e ai sospetti».
«BIZZARRE COINCIDENZE»
Di tutt’altro avviso è invece il sindaco Roberta Gallana: «Stoppa non perde occasione per screditare dipendenti e amministratori – afferma la prima cittadina –. È la seconda volta che arrivano lettere anonime ed è la seconda volta che il consigliere Stoppa le trova proprio nella sua cassetta delle lettere: una bizzarra coincidenza. Era già venuto dal segretario comunale a chiedere informazioni a riguardo, come è suo diritto, e le aveva ottenute. Non capiamo quindi la necessità di portare l’argomento in consiglio in questa fase dell’indagine. Da parte nostra c’è massima collaborazione con la Guardia di Finanza che ha acquisito la documentazione richiesta. È rassicurante che ci sia un ente terzo che controlla». Sulla stessa linea anche il presidente del consiglio comunale Roberto Trevisan: «Era opportuno e doveroso secretare la discussione in consiglio comunale per essere coerenti con il segreto istruttorio fino alla definizione del fascicolo. L’indagine è affidata alla Guardia di Finanza ed è tuttora in corso. Il consigliere vuole montare un caso e di questo si assumerà la responsabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino