Movida affollata, ma regole rispettate: i rodigini dimostrano buon senso ed evitano sanzioni

Movida in centro a Rovigo che provoca assembramenti contrari alle disposizioni sul Covid-19
ROVIGO - Tanta gente in centro, ma nessuna sanzione. Il primo venerdì della movida rodigina non sembra avere creato particolari problemi sul fronte del rispetto delle...

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ROVIGO - Tanta gente in centro, ma nessuna sanzione. Il primo venerdì della movida rodigina non sembra avere creato particolari problemi sul fronte del rispetto delle regole anti Covid 19. I giovani, ma anche tante famiglie, l’altra sera hanno affollato i locali della città soprattutto per il consueto appuntamento dell’apericena che ha convinto, grazie anche alle temperature gradevoli, centinaia di rodigini a uscire di casa a piedi o in bicicletta.


SORVEGLIANZA
A vigilare sul divertimento del primo giorno di movida post lockdown, i Carabinieri per quanto riguarda il centro storico, la Polizia invece ha effettuato controlli nei locali della periferia. Fino alle 20 anche la Polizia locale ha tenuto d’occhio i primi assembramenti che si sono formati davanti ai locali del centro, perlopiù gruppetti di quattro o cinque ragazzi che alla vista degli agenti si sono subito distanziati. È filata, però, tutto sommato liscia la prima temuta serata del weekend, meglio di altre città italiane, come la vicina Verona, dove il sindaco ieri ha vietato il consumo di alcolici in piedi dopo un venerdì all’insegna degli assembramenti in occasione dell’appuntamento con l’aperitivo.

DOMANI IL BILANCIO
Per sapere però se Rovigo si conquisterà o meno la maglia nera sul fronte della movida ai tempi della pandemia, si deve attendere il bilancio delle forze dell’ordine che verrà reso noto domani. Il prefetto Maddalena De Luca e il sindaco Edoardo Gaffeo, dati alla mano, decideranno se adottare provvedimenti più stringenti sul fronte della movida che si svolge nei diversi locali della città.
Il sindaco, l’altro giorno, ha infatti annunciato l’intenzione di adottare una linea rigida sul fronte degli assembramenti in centro, arrivando, se necessario, anche a chiudere i locali che non rispettano i divieti. L’alternativa potrebbe essere quella di bandire, come stanno facendo altri sindaci, le consumazioni in piedi in modo di garantire il rispetto delle distanze interpersonali.

PLATEATICI AMPLIATI
Nel frattempo, la maggior parte dei locali del centro sono riusciti ad aggiungere all’esterno qualche sedia e tavolino in più, grazie all’iniziativa del Comune di concedere gratuitamente il suolo pubblico agli esercizi pubblici e ai negozi della città. Piazza Vittorio Emanuele è rimasta però libera dai plateatici, gli esercenti hanno preferito allargarsi davanti al proprio locale senza arrivare a occupare il liston che verrà dunque utilizzato dall’amministrazione per spettacoli teatrali estivi.
A preoccupare, nei giorni scorsi, il sindaco e il prefetto, erano state le fotografie e i video della prima serata di apertura dei locali del centro, lunedì, vissuta da molti giovani come un “liberi tutti” e un ritorno alla completa normalità. Davanti ad alcuni bar si erano formati assembramenti con giovani addirittura senza mascherina, immagini che hanno suscitato scalpore in città e hanno messo subito in allerta le autorità.
«La possibilità di richiudere tutto è dietro l’angolo - ha spiegato il sindaco - non possiamo permetterci di assumere comportamenti irresponsabili sul fronte della frequentazioni di bar e ristoranti. Se non saranno rispettate le regole, sono pronto anche a ordinare la chiusura dei locali dove va in scena una movida selvaggia».

Non è però sempre semplice per i proprietari dei locali contenere il numero di persone presenti all’esterno. C’è chi dunque, come Ai Trani di via Cavour, ha pensato di contingentare anche le entrate al plateatico posizionando degli steward all’ingresso, un po’ come si usa per le discoteche all’aperto o gli eventi su prenotazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino