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MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) - Lui accasciato sul pavimento, esanime, stroncato da un infarto a 84 anni. Lei, che di anni ne ha 82, distesa accanto al marito, confusa e scossa. Flavia è caduta nel disperato tentativo di soccorrere il suo Giulio, senza riuscire più a rialzarsi né a chiedere aiuto. È questa l’immagine tragica e struggente a cui hanno assistito i soccorritori che ieri mattina hanno fatto irruzione nell’appartamento della coppia di anziani, in una palazzina di via Carlo della Frattina, a Motta di Livenza. Per Giulio Rizzuti, perito chimico, ex capitano dell’esercito ed ex dirigente Eni, non c’era più nulla da fare. Il cuore dell’anziano aveva cessato di battere ormai da ore. La moglie, che soffre di Alzheimer, era dolorante e in stato confusionale: ha vegliato impotente per quasi 9 ore il corpo del marito, senza riuscire a raggiungere né il telefono né il citofono per chiedere aiuto.
IL DRAMMA
Sono stati i vicini a dare l’allarme verso le 11.
IL RITRATTO
Giulio Rizzuti, originario della Calabria, aveva prestato servizio nella caserma militare di Motta, dove aveva fatto carriera fino al grado di capitano. Dopo il congedo era diventato un dirigente del gruppo petrolifero Eni fino alla pensione. Negli ultimi tempi si dedicava quasi completamente alla moglie, ex insegnante, affetta da Alzheimer. La coppia ha una figlia, che abita lontano e ieri è stata raggiunta dalla tragica notizia della morte del padre. «I due anziani erano molto legati, si vedeva che le voleva bene - raccontano i compaesani -. Giulio era una persona cordiale, distinta, un uomo d’altri tempi». La sua improvvisa scomparsa, in circostanze così drammatiche, rattrista l’intera comunità di Motta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino