MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) - Lui accasciato sul pavimento, esanime, stroncato da un infarto a 84 anni.
IL DRAMMA
Sono stati i vicini a dare l’allarme verso le 11. Gli altri inquilini si erano preoccupati vedendo le tapparelle ancora abbassate e non ricevendo nessuna risposta nonostante i numerosi trilli di campanello. Non era normale: a quell’ora Giulio di solito era già andato a prendere il giornale e a fare la spesa. Ieri mattina sull’appartamento aleggiava un silenzio tombale. I vicini hanno chiamato i soccorsi: sul posto è intervenuta un’ambulanza del Suem, insieme a vigili del fuoco, polizia locale e carabinieri. Per Rizzuti non c’era più nessuna speranza: il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso, dovuto a un infarto. In base a quanto ricostruito, l’84enne sarebbe stato colto dal malore verso le 2 di notte, quando si è alzato per andare in bagno. Non vedendolo tornare a letto la moglie è andata a controllare e lo ha trovato riverso sul pavimento. Nel tentativo di tirarlo su è caduta a sua volta, in una tragica nottata in cui è rimasta per ore, al freddo, accanto al corpo ormai senza vita del marito.
IL RITRATTO
Giulio Rizzuti, originario della Calabria, aveva prestato servizio nella caserma militare di Motta, dove aveva fatto carriera fino al grado di capitano. Dopo il congedo era diventato un dirigente del gruppo petrolifero Eni fino alla pensione. Negli ultimi tempi si dedicava quasi completamente alla moglie, ex insegnante, affetta da Alzheimer. La coppia ha una figlia, che abita lontano e ieri è stata raggiunta dalla tragica notizia della morte del padre. «I due anziani erano molto legati, si vedeva che le voleva bene - raccontano i compaesani -. Giulio era una persona cordiale, distinta, un uomo d’altri tempi». La sua improvvisa scomparsa, in circostanze così drammatiche, rattrista l’intera comunità di Motta.