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BELLUNO - Torna l’estate e le strade bellunesi tornano ad essere circuiti di alta velocità. Ieri c’è stato un vero assalto alla montagna e i bolidi si sono viste sfrecciare in po’ su tutte le strade della provincia. Erano veramente tanti. Pochi invece, gli agenti, sempre insufficienti a tenere a freno la voglia di correre dei motociclisti: la querelle tra istituzioni e cittadini da una parte, centauri indisciplinati dall’altra, si riaccende. E il suo riproporsi ogni anno uguale, non ne smorza i toni. La diatriba è sempre infuocata, la soluzione sempre troppo lontana dalla realtà. Occorre fare i conti con le forze umane in campo è il mantra che si va ripetendo, capace di togliere vigore anche ai tavoli istituzionali dove si studiano i piani di controlli speciali.
LO SFOGO
A riportare il tema all’attualità è il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. Lungo la sua 251, si sa, da maggio a settembre è tutto uno sfidare la sorte. Intanto in Prefettura si susseguono i vertici tra le forze dell’ordine e il piano speciale di controlli è già stato varato. Tra gli osservati speciali, quelle strade considerate particolarmente pericolose, proprio la 251 sia nel tratto verso la Valcellina che in quello verso lo Zoldano. «Ogni estate ritorna il tema del comportamento pericoloso dei motociclisti – inizia così lo sfogo di De Pellegrin -.
LA PREVENZIONE
È d’accordo il presidente della Provincia. Ma il tema non ha una soluzione a buon mercato. Anzi, il nodo è proprio questo, mancano agenti. «Un paio di settimane c’è stato un incontro in Prefettura con polizia stradale, carabinieri, Questura e polizie locali – spiega Padrin -, l’obiettivo era intensificare i controlli nei fine settimana per far fronte al problema delle moto che corrono. Ci troviamo di fronte a vere corse di velocità su strade trafficate, così si mettono a rischio la vita dei motociclisti e degli automobilisti. Noi abbiamo cercato di condividere un piano di intensificazione dei controlli con le forze a disposizione, con particolare attenzione ai tratti più pericolosi della nostra viabilità». Dall’altra c’è l’opera di sensibilizzazione che Padrin sta portando avanti con gli stessi motociclisti, a partire dal presidente del motoclub di Feltre, Daniele Gorza, che ha già assicurato il suo pieno appoggio a eventuali iniziative di educazione stradale.
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