L'ex generale Spaziante chiede di patteggiare una pena di 4 anni

L'ex generale Spaziante chiede di patteggiare una pena di 4 anni
MILANO - Lex generale della finanza Emilio Spaziante ha depositato in procura a Milano una richiesta di patteggiamento per chiudere il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul...

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MILANO - Lex generale della finanza Emilio Spaziante ha depositato in procura a Milano una richiesta di patteggiamento per chiudere il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul Consorzio Venezia Nuova, in merito anche a irregolarità relative al Mose.




I legali dell'ex alto ufficiale delle Fiamme Gialle hanno presentato questa mattina una richiesta di patteggiare una pena di 4 anni, al netto dello sconto di un terzo della pena per la scelta del rito alternativo. La procura di Milano, con i pm Roberto Pellicano e Luigi Orsi, non ha ancora dato il suo parere sulla richiesta.



La richiesta di Spaziante è stata preceduta da quella presentata lunedì scorso dall'ex ad di Palladio Finanziaria, il vicentino Marco Meneguzzo (2 anni e 6 mesi). Nessuna proposta invece è arrivata da Marco Milanese, l'ex braccio destro di Giulio Tremonti, il quale invece, ritenendosi estraneo ai fatti contestati, ha deciso di affrontare il dibattimento che si aprirà davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano il prossimo 4 novembre.



Il gip Natalia Imarisio infatti alla fine di agosto, ritenendo sussistessero i «presupposti normativi» ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dai pm Luigi Orsi e Roberto Pellicano per tutti e tre gli indagati. Al centro di questa tranche di indagine, prima della scorsa pausa estiva trasmessa per competenza territoriale da Venezia a Milano e coordinata anche dal Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, ci sono due episodi di corruzione. In uno, secondo l'accusa, Milanese sarebbe stato il destinatario di una 'mazzetta' da 500mila euro che il Consorzio Venezia Nuova, allora presieduto da Giovanni Mazzacurati, gli avrebbe fatto avere attraverso Meneguzzo, al quale è stato attribuito il ruolo solo di intermediario (non ha intascato soldi).



Lo scopo della dazione era di far sì che nelle decisioni del Cipe entrasse la voce 'Mose' per avere nuovi stanziamenti pubblici per la prosecuzione della realizzazione delle barriere per difendere Venezia dalle acque alte eccezionali. Il secondo episodio contestato ha al centro un'altra presunta mazzetta da 500mila euro, contro una promessa di 2,5 milioni, che sarebbe stata versata sempre da Mazzacurati e sempre tramite Meneguzzo, per corrompere Spaziante in merito a verifiche fiscali. La consegna del denaro, in base agli accertamenti, sarebbe avvenuta a Milano, nella sede della Palladio Finanziaria.
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Il Gazzettino