VENEZIA - Margini operativi altissimi per le aziende che hanno continuato a guadagnare sul sistema Mose, anche dopo gli arresti di cinque anni fa, anche quando il Consorzio...
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IMPIANTI A METÀUn'operazione di riordino sul fronte contabile, ma anche su quello tecnico. E ieri il commissario ha parlato anche del nodo degli impianti, quelli che se fossero stati operativi avrebbero consentito di alzare le paratoie del Mose. «Abbiamo trovato una situazione un po' strana. Il 95%, 93%, quello che è, riguarda la spesa. Cioè che cosa hanno fatto queste imprese. Le tre grandi imprese che poi si sono allontanate. Hanno comprato i macchinari. Ma non hanno fatto i progetti degli impianti. Non hanno messo in gara i progetti degli impianti. Non solo, ma tutto questo senza disegni operativi. Questo è avvenuto nel 2016». Un pasticcio, più volte denunciato. Fiengo ha ribadito che è stata trovata «una situazione in cui si erano comprate le macchine, ma non si era deciso come montarle». Con disegni in cui il tubo da un metro e quello da cinquanta centimetri erano segnati con lo stesso tratto! Alla fine, per arrivare ad una soluzione, il progetto degli impianti è stato affidato alle stesse aziende che avevano fornito i pezzi.
LA MAXI CAUSAMa i tempi si sono dilatati, in un crescendo di contenzioso legale. Le grandi imprese, ha ricordato Fiengo, «a me hanno fatto personalmente una causa per avere da me e da Ossola (l'altro commissario, con incarico tecnico, ndr.) 190 milioni di euro perché secondo loro ho agito nell'interesse dello Stato e non delle imprese. Così c'è scritto nella citazione!».
IL NODO MANUTENZIONEResta il fatto che i lavori si sono arenati. E dopo l'iniziale opera di ordine-pulizia, i commissari, ridotti a due, non sono riusciti a far ripartire i cantiere. Ieri Fiengo si è limitato a rassicurare sulla questione della corrosione. «È uno pseudo problema. Perché sotto il mare la ruggine c'è dappertutto. Il problema è un altro: all'epoca furono scelti dei materiali non eccezionalmente durevoli. Stiamo facendo una gara pubblica per capire come risolvere questo problema». Una gara, anche questa, che sta procedendo al rallentatore, tra richieste di chiarimenti e sospensioni.
R. Br. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino