I costruttori: «Rischio blocco, a casa 200 lavoratori»

I costruttori: «Rischio blocco, a casa 200 lavoratori»
VENEZIA - Dopo le singole aziende del Consorzio Venezia Nuova, si muovono anche i costruttori. Ance Venezia esprime forte preoccupazione per il blocco, che definisce «ormai...

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VENEZIA - Dopo le singole aziende del Consorzio Venezia Nuova, si muovono anche i costruttori. Ance Venezia esprime forte preoccupazione per il blocco, che definisce «ormai imminente», dei lavori di realizzazione del Mose che comporterà gravi ricadute per le imprese e sul fronte occupazionale. Lo stop dei finanziamenti che perdura da circa un anno, afferma Ance, «rende a questo punto inevitabile la sospensione dei cantieri costringendo di fatto le ditte affidatarie, subappaltatrici e fornitrici a lasciare a casa un numero molto consistente di addetti, nell'impossibilità di pagarne i salari».


IL CASO MANTOVANI
Emblematica è la situazione della società Mantovani che dal prossimo lunedì 2 ottobre dovrà ridurre la propria forza lavoro di 102 unità a cui è molto probabile che presto ne dovrà aggiungere un altro centinaio.
«Il paradosso dichiara il presidente di Ance Venezia Ugo Cavallin è che i soldi ci sono ma non vengono usati. Al di là di quelle che sono le motivazioni alla base del loro mancato trasferimento, su cui non ci compete entrare, lanciamo un forte appello a chi dovere perché i lavori non solo non si fermino, ma riprendano a pieno ritmo. Esistono impegni previsti contrattualmente che devono essere onorati e il cui mancato rispetto non può in alcun modo ricadere sulla produzione delle imprese costruttrici e sull'occupazione. Ci sono ditte che sono già arrivate al punto di un'esposizione finanziaria non più sostenibile». La sola Mantovani vanta un credito da 40 milioni di euro per lavori già eseguiti e non ancora saldati, nonostante sia già disponibile tutta la relativa certificazione che dà titolo al pagamento. 

IL RISCHIO
«In mancanza di un'auspicata svolta, non più rinviabile, i cantieri si fermeranno nell'arco di una decina di giorni annuncia l'ad Maurizio Boschiero Ai 40 milioni che attendiamo dovrebbero aggiungersene 120, che peraltro ci risultano essere già nella disponibilità del Provveditorato regionale ai Lavori pubblici, ma fermi per ragioni burocratiche. Il rischio è che, nella migliore delle ipotesi, per almeno 5-6 mesi i lavori vengano sospesi in attesa di una preannunciata clausola di sblocco nella prossima Legge di stabilità di cui ancora non si sa molto. Diventa inevitabile, purtroppo, rinunciare complessivamente a circa 200 addetti».

EFFETTO DOMINO

A questo punto, afferma l'Ance, è molto concreta la possibilità è che si verifichi a stretto giro un effetto domino che coinvolgerà anche tutti gli altri soggetti subappaltatori e fornitori coinvolti nella filiera. L'associazione chiede dunque, con forza « che la politica che tergiversa anche sulla convocazione del Comitatone - si mobiliti per evitare lo stallo definitivo nella realizzazione dell'opera». «Che il bando di gara per ottenere 50-60 milioni dalle banche sia andato a vuoto è un segnale molto negativo sottolinea il presidente Cavallin Dopo mille vicissitudini e una spesa complessiva fin qui di 5 miliardi e mezzo di euro, è imprescindibile che si compia l'ultimo miglio per arrivare al completamento». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino