Rischio alluvioni, entro l'anno il progetto del "Mose" pordenonese

Il Meduna in piena nei pressi del ponte ferroviario di Pordenone
PORDENONE - Dopo l’annuncio, i tempi tecnici, nemmeno così lunghi rispetto alla portata dell’opera. Il maxi-argine che in futuro dovrà proteggere la zona...

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PORDENONE - Dopo l’annuncio, i tempi tecnici, nemmeno così lunghi rispetto alla portata dell’opera. Il maxi-argine che in futuro dovrà proteggere la zona industriale di Vallenoncello da un’ipotetica piena straordinaria del Meduna (i modelli fanno riferimento all’alluvione del 1966, evento che statisticamente si ripete ogni 100 anni) sarà oggetto di un primo studio idraulico già nel corso del 2020. Il Comune ha garantito che procederà all’assegnazione dell’incarico entro l’anno, per poi attendere i primi risultati sulla base dei quali impostare la fattibilità dell’intera operazione. La giunta Ciriani, quindi, getterà le basi dell’infrastruttura di protezione prima della fine del mandato. In ballo ci sono centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto una sfida: deviare le acque del Meduna (il torrente più imprevedibile) per proteggere la zona industriale dove trova casa l’Electrolux Professional senza per questo allagare le zone residenziali a valle o a monte. Si lavora a una specie di “Mose friulano”, un’opera ingegneristica che potrebbe arrivare a costare più di 100 milioni di euro ma che garantirebbe la protezione di una delle zone produttive più importanti del capoluogo.

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Il Gazzettino