Travolto da un trenino turistico, muore in Sri Lanka Gianfranco Fiorin, 63 anni, odontotecnico e volontario molto conosciuto. «Lui era uno di quelli che tutelava gli ultimi....
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Questa volta erano solo ferie: in Sri Lanka era già stato un paio di anni fa con uno dei custodi cingalesi di Villa Brandolini, che conosceva. Gli era piaciuto e quest’anno era andato da solo; avrebbe dovuto tornare verso il 10 febbraio prossimo. Le circostanze della sua morte non sono tuttavia molto chiare, e le notizie arrivate dallo Sri Lanka sono ancora molto frammentarie: sembra che Fiorin, che fin dalla nascita ha convissuto con problemi di udito accentuati, stesse passeggiando sul lungomare quando, attraversando i binari per andare o tornare dalla spiaggia, non ha potuto – e probabilmente proprio per la sua disabilità - accorgersi dell’arrivo di uno dei piccoli convogli per i giri turistici della città. Sarebbe stato investito, senza alcuna possibilità di scampo. Questa è stata la versione che in un primo momento è stata diffusa: in realtà nemmeno la famiglia a Cison di Valmarino, chiusa nel dolore, è a conoscenza dei particolari e di come siano andate effettivamente le cose nonostante i contatti per tutta la scorsa notte con l’ambasciata italiana di Colombo, capitale dello Sri Lanka. Si tende comunque ad accreditare la tesi dell’incidente: «Mio cognato viaggiava sempre solo, in piena autonomia e non lasciava detto dov’era – dicono in famiglia – e tra l’altro nemmeno l’ambasciata aveva ancora tutte le informazioni di dove, come e cosa sia capitato a Gianfranco. Per questo per ora non possiamo dire nulla». Di certo nelle prossime ore proprio il cognato partirà alla volta dell’isola che si trova a sud del continente indiano, per procedere al riconoscimento ed espletare le formalità che saranno richieste per poter far ritornare e quindi accompagnare la salma di Gianfranco Fiorin in Italia. La notizia, rimbalzata a Cison di Valmarino nel pomeriggio di giovedì, quando la famiglia è stata avvisata, si è abbattuta sulla comunità veramente come un fulmine a ciel sereno. Fiorin proveniva da una famiglia molto attiva e conosciuta nella comunità, per la collaborazione in parrocchia in particolare, e nel volontariato. Artigiano odontotecnico per professione, volontario per passione, soprattutto verso i bambini con i quali, come lo ricorda qualche amico, “era spassoso e li faceva divertire”, e già consigliere provinciale nell’Ente Nazionale Sordi di Treviso, a sua volta ha svolto servizio per la parrocchia di Cison, con la pro loco, i mercatini, ove ci fosse da dare una mano. E aveva fatto fino a pochi anni fa volontariato con l’associazione Oasis attraverso il centro polivalente “Oasis J.B.” in Burkina Faso, che assiste migliaia di bambini, fornendo loro aiuto alimentare, sanitario e scolastico. Proprio per questo per anni aveva passato dei periodi in Africa - proprio in Burkina Faso, peraltro, ha lasciato parecchi amici - e comunque nonostante le difficoltà e i problemi della sua disabilità, amava andare insomma dove c’era bisogno di aiuto. Per questo era molto apprezzato dai concittadini e anche dall’amministrazione che subito si è resa disponibile, ha assicurato il sindaco Cristina Pin a dare anche supporto alla famiglia per quanto riguarda le incombenze burocratiche che dovessero insorgere nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino