Se n'è andato Toni Basso custode dei segreti cittadini

Toni Basso
TREVISO - Pochi potevano vantarsi di conoscere la città e le sue storie quanto lui. E ancora meno erano quelli che potevano dire di aver fatto altrettanto per divulgarle e...

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TREVISO - Pochi potevano vantarsi di conoscere la città e le sue storie quanto lui. E ancora meno erano quelli che potevano dire di aver fatto altrettanto per divulgarle e valorizzarle. A Treviso, Toni Basso ha dedicato una vita. Un'esistenza, la sua, conclusa nelle prime ore di ieri, ad 86 anni: negli ultimi tempi la salute era andata progressivamente declinando, costringendolo alla fine al ricovero in ospedale. Nato e vissuto sempre nel capoluogo della Marca, ha esercitato a lungo la professione di medico stomatologo. Ma la grande passione sono sempre state le ricerche sulla storia locale, le tradizioni, l'iconografia trevigiana. Librerie e scaffali, in ogni stanza di casa, si sono riempite di documenti, foto d'epoca, volumi. Nessuna vicenda della città e dei suoi abitanti, anche minima, legata al nome di una via o alla costruzione di un edificio, sfuggiva alla sua curiosità intellettuale. Dagli anni 70 del secolo scorso in avanti, oltre ad aver curato varie mostre, e relativi cataloghi, lui stesso è stato autore di una ricca bibliografia, riferimento per chiunque voglia occuparsi di cose trevigiane. Giusto per citare alcuni titoli sparsi,  con l'amico Andrea Cason, ha pubblicato Un saluto da Treviso, Treviso ritrovata, Come eravamo, Signor Salce, dedicato a Fernando Salce e alla sua collezione di manifesti , e poi Santi di carta, sui santini e le immaginette votive, Storia e storie scritte lungo le contrade di Treviso excursus cittadino attraverso le iscrizioni. La guida turistica su Treviso da lui firmata nel 1989 è stata edita in quattro lingue, Treviso illustrata è stata tradotta anche in inglese. Suoi saggi sono apparsi in pubblicazioni collettive, riviste, atti di enti culturali e istituzioni pubbliche. Senza contare convegni, seminari, serate con proiezioni di immagini e le tante altre iniziative promosse con la Società iconografica trivigiana, che aveva fondato nel 1986 ed ha presieduto fino a marzo del 2005.

IL RICORDOFrancesco Turchetto, un altro dei fondatori della benemerita associazione, che gli è succeduto alla guida, lo ricorda così: «Un maestro di trevigianità. Perché era sempre attento a studiare il passato di Treviso, ma anche a trovare soluzioni per il presente, ad esempio è sempre stato in contatto con le varie amministrazioni comunali per suggerire interventi da fare e iniziative per recuperare certe memorie storiche un po' dimenticate». Lascia la moglie Anna, compagna di vita da sessant'anni (la coppia non ha avuto figli). Il funerale sarà celebrato mercoledì mattina, ancora da fissare l'orario, nella parrocchia da sempre frequentata, Santa Maria Maggiore. Anzi, Madona Granda come, da trevigiano vero, avrebbe preferito Toni Basso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino