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ODERZO (TREVISO) - Fino all’ultimo all’istituto Obici, la scuola superiore che si trova in via Masotti, i compagni di classe e tutto il personale aveva sperato che Lorenzo Pjetrushi ne venisse fuori. Che, in qualche modo, si riprendesse. La drammatica notizia del suo decesso ha invece cominciato a diffondersi nella prima serata di ieri: attoniti i ragazzi, tristissimi gli insegnanti. Nella classe quinta del corso per manutentore meccanico il banco di Lorenzo rimarrà vuoto per sempre; i compagni si auguravano di poterlo vedere rientrare in classe. Certo non subito, immaginavano fra qualche settimana, ma che comunque ritornasse per concludere l’anno scolastico, conseguire l’agognato diploma di maturità.
IL DOLORE
«Confidavamo con tutto il cuore che ce la facesse – la voce del vice preside Massimo Lunardelli è affranta, il docente fatica a parlare - Lorenzo Pjetrushi era un gran bravo ragazzo, molto bene integrato nella classe. Aveva frequentato al nostro istituto Obici tutti e cinque gli anni.
LA STORIA
Un teenager che amava stare con gli altri. Oggi, per tutti, a scuola, sarà dura affrontare quel banco vuoto, sapere che quel 18enne non tornerà mai più. La tragedia è entrata nella sua famiglia che, con tanti sacrifici e tanto lavoro, era riuscita a costruirsi un ménage dignitoso. La vecchia casa che avevano acquistato in via Bellintrada a Ormelle era stata trasformata in una dimora accogliente, ombreggiata da un caratteristico portico. Tutto sembrava andare per il meglio: prima di Lorenzo c’è il fratello maggiore di 24 anni, dopo di lui ci sono due sorelle gemelle. A mandare la serenità in frantumi è bastato un sabato sera un po’ su di giri, il desiderio di emulare quanto visto in quei social che ormai sembrano guidare la vita dei teenager e non solo. Ma la vita non è finzione, il confine fra reel e realtà spesso è un baratro. Come può esserlo la morte a 18 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino