Malore durante la riabilitazione, morto l'ex comandante della polizia municipale Terrin

Il comandante Lucio Terrin mentre riceve un riconoscimento dall'ex sindaco Flavio Zanonato
PADOVA - Ieri mattina avrebbe dovuto vedere la moglie e la figlia. Una visita attesa, posticipata di un giorno, perché entrambe si erano recate il giorno prima a salutarlo,...

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PADOVA - Ieri mattina avrebbe dovuto vedere la moglie e la figlia. Una visita attesa, posticipata di un giorno, perché entrambe si erano recate il giorno prima a salutarlo, ma non avevano potuto vederlo per le restrizioni imposte ai familiari dei ricoverati. Invece alle 11,20 dalla struttura è arrivata alla famiglia la telefonata per comunicare che era appena deceduto. Lucio Terrin, 72 anni, ex comandante della polizia locale, infatti, è mancato improvvisamente nella clinica di Rovigo dov’era ricoverato da alcuni mesi per effettuare la riabilitazione dopo l’emorragia cerebrale che lo aveva colpito il 9 settembre. 

Un fulmine a ciel sereno, anche se verso Natale i congiunti si erano allarmati perché lo avevano visto un po’ dimagrito, nonostante nell’ultimo periodo avesse fatto registrare dei miglioramenti, tanto che tutto lasciava presupporre che avrebbe avuto un buon recupero generale; il primario, però, a inizio settimana aveva tranquillizzato i parenti. Invece alle 10 di ieri il paziente ha accusato un malore con difficoltà respiratorie, ed è stato trasferito al Pronto soccorso di Rovigo, dove alle 11,15 ha cessato di vivere. Non era stato contagiato dal Covid, non era in isolamento, ma in un reparto con altri malati alle prese con la riabilitazione.
«Non vedevo l’ora di abbracciarlo - ha raccontato la signora Rosa - e stavo per andare a Rovigo quando è arrivata la chiamata. Me l’hanno fatto vedere in cella mortuaria: mai mi sarei aspettata una tragedia del genere». Questo è il secondo dramma per la famiglia: nel 2013 era mancato Luca, il figlio trentacinqueenne dell’ex comandante, stroncato da un tumore in sei settimane. Un colpo micidiale, e il papà aveva cercato conforto nella profonda fede e nell’impegno nel volontariato, e ora era presidente del Club Ignoranti. Terrin, oltre alla moglie e alla figlia Simonetta, insegnante, lascia quattro nipoti femmine, a cui era legatissimo. I funerali non sono stati fissati e si terranno nella parrocchia di San Pio X.

IL RICORDO
Come si è diffusa la notizia alla famiglia e all’attuale comandante Lorenzo Fontolan sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio. Terrin era conosciuto e apprezzato per i suo grandi valori morali, la rettitudine, la gentilezza, la disponibilità e la professionalità. Dopo aver lavorato nel privato, nel ’74 era entrato nella polizia locale, nel 2001 era stato nominato comandante al posto di Aldo Zanetti e nel 2009, era andato in pensione. Poco dopo, però, era stato richiamato temporaneamente in servizio dal commissario prefettizio Marcella Conversano per dirigere il Comando di Abano, travolto da denunce e inchieste. Sempre nel 2010 era diventato presidente della Croce Verde.
«Era un uomo delle istituzioni - ricorda Fontolan - preparatissimo, capace di gestire le situazioni più complesse. Una figura straordinaria, da cui ho imparato molto. Stimava e tutelava chi lavorava con impegno. E si è speso tantissimo per il prossimo. Andavo sempre a trovarlo e mai avrei pensato che sarebbe mancato così repentinamente».


«Terrin - ha aggiunto Sergio Giordani - era una persona, prima ancora che un comandante, apprezzata da tutti e da sempre impegnata nel sociale. Tutti i padovani lo ringraziano per l’impegno a favore della città, e delle persone più deboli e fragili». E Francesco Scarpelli, segretario Uil-Fpl, ha detto: «Era un grande lavoratore, dalla forte personalità, di poche parole in pubblico, ma loquace e spiritoso in privato. Lo ricorderemo con affetto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino