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PADOVA - Quando si entrava nel suo tabacchino, in via Tiziano Aspetti 227, Italo De Rossi, con i suoi occhiali poggiati sul naso, ti accoglieva sempre con il sorriso. Non lesinava mai una chiacchiera e un saluto caloroso a chicchessia. Né al cliente abituale, né a quello che era capitato nel suo negozio di passaggio, per puro caso, a comprare un pacchetto di sigarette o qualche bollo. Ed è per questo che la sua morte a 85 anni ha colpito profondamente i tanti che l'hanno conosciuto. Per il rione San Carlo, per tutta l'Arcella, per Padova, per i tabaccai della provincia e per tanti altri sparsi in tutto lo Stivale, che l'avevano conosciuto come vice presidente nazionale della Federazione, De Rossi, era un punto fermo. D'altro canto ha guidato i tabaccai padovani per circa mezzo secolo: per 41 anni, è stato al vertice della Fit provinciale e per ancor più tempo è stato dietro al bancone della sua attività commerciale, ricevuta in eredità dalla mamma Natalina.
In una società che è un turbinio di cambiamenti, ancor più in un quartiere come l'Arcella, la morte di Italo De Rossi, consente di riflettere su un percorso totalmente dedicato alla propria tabaccheria: una passione totale.
Italo De Rossi aveva ereditato ala tabaccheria di San Carlo dalla mamma Natalina Riello, che è morta a 103 anni. Da lei l'imprenditore ha preso l'amore per il mestiere e la devozione alla categoria. Per un lungo periodo è stato anche vicepresidente nazionale della Fit a fianco del presidente Giovanni Risso. Le esequie avranno luogo mercoledì alle 10.30 nella chiesa di San Carlo.
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