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RUBANO (PADOVA) - Giorgio Violato viveva da solo in via Larga al civico 3, una strada immersa nel verde alla fine di via Mazzini, proprio prima del sottopasso ferroviario che porta alla frazione di Villaguattera. Una delle poche abitazioni della strada, nella quale si era trasferito poco più di un paio di anni fa e, dove molto probabilmente stava tornando quando, poco dopo mezzanotte ha trovato la morte in via Mazzini in sella alla sua Ducati Monster. L'abitazione dell'uomo infatti è lontana poco più di un chilometro dal luogo dell'incidente. Il trentacinquenne lavorava dal 2010, con il ruolo di impiegato dell'ufficio tecnico, alla Fip Industriale Spa di Selvazzano. Tra le sue passioni lo sport, il tamburello, il tiro con l'arco e la moto. La sua morte ha gettato nello sconforto i tanti amici che con lui avevano condiviso le sue passioni, i momenti felici e tristi della sua vita.
«Vai a insegnare a Gesù a colpire con arco e frecce»
Sui social si è ben presto diffusa la notizia della vita spezzata di Giorgio. «Otto anni di noi, ciao amico mio eri e rimarrai la persona più bella che ho conosciuto a Padova, Unico del nostro genere - ha ricordato Michael Baldi di "Palla Tamburello" - un insieme di serietà, disponibilità, intelligenza, mattanza, ignoranza. Mi mancherai Giorgio - ha continuato Baldi - ora vai a insegnare a Gesù Cristo a colpire con arco e frecce, a schiacciare col tamburello, a fare i traversi con l'automobile, a fare ruota alta con la moto e a "sbregare" le casse ascoltando hardcore».
Anche i vicini hanno ricordato il trentacinquenne come una persona gentile, ma anche riservata e molto educata nonostante i rapporti di buon vicinato si limitassero ai saluti e poco altro. Il sindaco Sabrina Doni ha espresso le sue più sentite condoglianze alla famiglia ed ha sottolineato come sia «sempre una notizia terribile la morte di una persona cosi giovane». Ha auspicato che «questo spaventoso incidente possa essere di monito per tutti coloro che ogni giorno si muovono sulle strade sempre in fretta nel traffico intenso. Basta una semplice distrazione per causare lutti e dolori insopportabili ad amici e famiglie».
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