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NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Nel suo locale, i “5 Camini da Amadio”, la splendida casa colonica che domina il paesaggio, sulla sinistra, salendo lungo la Panoramica a Nervesa, è entrato fino a un mese fa. Per mangiare, dare un saluto ai figli Giovanna e Umberto, che hanno raccolto il testimone da lui e dalla moglie, ma anche “sbirciare”, fra una chiacchiera e l’altra, che tutto fosse a posto. Perché per Giustino Golfetto detto Tino quello in via Carretta non è stato solamente un luogo di lavoro. Era, piuttosto, la sua “casa”, il nido d’amore con cui, assieme a Giuliana, detta Giuli, per oltre mezzo secolo è, di fatto, “vissuto”. Nelle ultime settimane, però, le sue condizioni si sono progressivamente aggravate e sabato il ristoratore si è spento. Portando via con sé un pezzo importante della ristorazione trevigiana.
ORIGINI VILLORBESE
Elegante e raffinato, affabile, Tino è stato, davvero, l’altra metà di Giuliana. E viceversa. Quando li sentivi parlare e raccontare la loro passione per il loro locale, sembrava davvero che le parole dell’uno completassero quelle dell’altro. Come è naturale in un Amore con la a maiuscola. «Fino ad aprile è stato benissimo - racconta la figlia Giovanna - poi la tristezza per le condizioni non ottimali della mamma unita a una forte influenza lo hanno debilitato». Così, vecchi problemi sono tornati a manifestarsi. «I clienti, però, hanno sempre continuato a chiederci di lui. E della mamma». Quindi Giovanna prosegue: «La mamma è sempre stata un vulcano di idee, lui la appoggiava ma soprattutto era determinante nel metterle in pratica. È stato anche un nonno molto presente per i suoi nipoti, che adorava. Finché è stato bene li prendeva a scuola, li seguiva». La coppia era originaria di Carità di Villorba, dove la mamma di Giuliana aveva gestito il locale “Alla Carità”. È da lì che Tino e Giuliana sono partiti e, dopo essersi sposati il 29 settembre del 1968, il primo settembre del 1971 hanno aperto il locale, nella casa che era di proprietà degli zii.
PROFUMI E SUGGESTIONI
Per non perdersi i piatti prelibati ma anche i profumi e le suggestioni di quel locale senza insegne nel quale passato e presente convivevano, anzi convivono, in assoluta armonia. Fra vecchi pentoloni e nuovi acquisti. La vita della famiglia Golfetto si è sempre snodata fra Nervesa e Villorba, luogo d’origine. Ed è qui che giovedì alle 10, nella Chiesa parrocchiale di Fontane, verrà celebrato il funerale di Tino, partendo dalla casa funeraria Ivan Trevisin di viale Felissent, di fronte a Villa Margherita. E senza dubbio saranno tanti i Trevigiani che si stringeranno attorno alla moglie Giuli e ai figli Giovanna e Umberto con Claudia, ma anche ai nipoti Serena, Jacopo, Vittoria e Carlotta. Con la commozione e il rispetto dovuti a un ristoratore, ma soprattutto ad un uomo, speciale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino