Lo aspettavano in chiesa per la messa, ma don Gabriele era già morto

Don Gabriele Bernardi
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SELVA DI CADORE - «Impariamo ad ascoltarci e a comprenderci. E anche a sorridere di più». Con questo inconsapevole messaggio di addio don Gabriele Bernardi ha dato il commiato alle comunità di Selva di Cadore, Pescul e Colle Santa Lucia. Andandosene, in silenzio, la sera di domenica 31 maggio. Dopo un'intensa giornata di cerimonie per rendere onore alla Pentecoste. Il sacerdote 71enne è stato trovato privo di vita ieri mattina, da una parrocchiana dopo che si era recata in canonica a Selva per comprendere la ragione della mancata presenza in chiesa a Colle per la messa della seconda giornata di Pentecoste. L'ha trovato seduto sul divano, con la cena ancora da consumare preparata sul tavolo, morto probabilmente per un infarto. L'ultimo saluto oggi martedì 2 giugno, alle 15, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Rocca Pietore. 

IL MALORE
Don Gabriele era atteso ieri mattina, alle 8 nella chiesa di Colle, per l'ora di adorazione del secondo giorno di Pentecoste. Ma era in ritardo. «Cosa strana per lui che era puntualissimo - afferma il sindaco Paolo Frena, presente in chiesa -. Ho provato a chiamarlo ma il telefono suonava a vuoto. Allora ho chiesto a mia sorella Annalisa di andare in canonica a Selva per capire se ci fosse qualche problema in corso. Nel frattempo, confidando in un semplice contrattempo, abbiamo avviato la cerimonia. Ma di là a poco è tornata mia sorella a darmi la drammatica notizia. A quel punto mi sono recato in canonica e ho avvisato il vescovo nonché chi di dovere in queste situazioni». Il sindaco, per far fronte a ogni necessità del caso, tra cui anche l'accoglienza alle 10 di monsignor Renato Marangoni, è rimasto là sino a pomeriggio inoltrato. Con lui il decano don Dario Fontana. «Apparentemente sembrava sereno - dice Frena descrivendo la salma - seduto sul divano e con la testa appoggiata allo schienale. Ma stringeva i pugni, come per cacciare un forte dolore improvviso. E questo potrebbe essere indice di infarto che penso sia avvenuto già ieri sera (domenica). Egli infatti era vestito e non aveva ancora consumato la cena pronta sul tavolo». Il telefonino era riposto su una mensola. L'ultima telefonata intercorsa, attorno alle 20, l'aveva avuta con Carlo Agostini, vicesindaco di Colle, per la definizione di alcuni particolari inerenti la messa del giorno dopo. «Domenica a Colle l'avevamo salutato verso le 19 - prosegue nel ricordo il sindaco - dopo la deposizione del Santissimo. Sul sagrato aveva fatto qualche battutina, come era suo solito. Mi era parso sinceramente in forma, pimpante. E stamattina, di fronte a quella figura inerme, non ci volevo credere». 
L'IMPEGNO

Vasto l'impegno dedicato alle comunità di Selva, Pescul e Colle. Con una particolare attenzione verso i bambini, gli anziani e gli ammalati, don Gabriele si è fatto voler bene fin da subito quando è arrivato nell'autunno del 2018. Tante le iniziative dedicate alla comunità. Tra queste, durante il periodo di quarantena per il Corona virus, impossibilitato a benedire l'ulivo per Pasqua, ha fatto recapitare a ogni famiglia, grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco volontari che avevano il permesso di muoversi, una colomba pasquale. La lettera allegata è riuscita a commuovere tutti: «Carissimi, ci è stato tolto l'ulivo, solitamente affidato alla colomba perché ce lo porti come augurio di pace. Siamo in fase di distanza sociale ma ciò non allontana i cuori. Le mascherine nascondono il sorriso delle labbra ma non quello degli occhi. Gesù è risorto». Il funerale sarà celebrato oggi, alle 15, al santuario di Santa Maria delle Grazie, all'esterno e nel rispetto delle norme vigenti. Al termine la salma di don Gabriele proseguirà per la sepoltura a Loria, suo paese d'origine. Ieri sera è stato recitato il rosario nella chiesa parrocchiale di Selva di Cadore.
Raffaella Gabrieli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino