Trovato nella cella frigo del Famila con un coltello piantato nel cuore

Trovato nella cella frigo del Famila con un coltello piantato nel cuore
CURTAROLO - L’hanno trovato ieri pomeriggio i colleghi di lavoro. Si era piantato un coltello sul torace all'altezza del cuore, all'interno della cella frigorifera del...

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CURTAROLO - L’hanno trovato ieri pomeriggio i colleghi di lavoro. Si era piantato un coltello sul torace all'altezza del cuore, all'interno della cella frigorifera del supermercato Famila di Curtarolo.


Si è tolto la vita in questo modo Andrea Facco, 36 anni, macellaio del grande supermarket, residente con i genitori ad Arsego di San Giorgio delle Pertiche, ultimo di quattro figli. Un suicidio inspiegabile - questo quanto risultato dai rilievi effettuati per molte ore dai carabinieri - quello avvenuto ieri tra le 11 e le 14.



Tutto è cominciato poco dopo le tredici. Andrea sarebbe dovuto rientrare per il pranzo in famiglia. Ma nella sua abitazione di via Cocche non è mai arrivato. I genitori hanno tentato di contattarlo al cellulare. Tutto inutile. Hanno deciso, papà e mamma, di raggiungere il Famila. Il supermercato a fianco della Regionale 47 Valsugana era chiuso. Avrebbe riaperto alle 15,30. Con trepidazione i genitori hanno atteso l'arrivo dei colleghi. Alzate le serrande hanno cominciato a cercarlo proprio dal reparto in cui operava, quello della macelleria. Un laboratorio collocato in una zona poco visibile. Per questa ragione, al termine del turno mattutino, nessuno ha fatto caso se Andrea fosse uscito o meno. L'uscita del personale non avviene in contemporanea. Il banco della carne e le varie attrezzature non erano state lasciate in ordine come avviene normalmente. Andrea era ligio nei suoi compiti. La porta della cella frigorifera era semi aperta. Quando è stata spostata, si è materializzata davanti agli occhi dei presenti una scena che nessuno avrebbe mai voluto vedere.



Andrea era a terra con un coltello sul torace. Immediata la chiamata di soccorso al Suem 118 che ha inviato sul posto l'ambulanza del presidio di Piazzola sul Brenta e poi l'elicottero. I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Dalla prima verifica del medico legale, i colpi potrebbero essere stati anche due. Sul posto gli uomini del Nucleo investigativo di Padova mentre le indagini sono condotte dalla compagnia dei carabinieri di Cittadella, coordinati dal pubblico ministero Emma Ferrero che ha disposto l'autopsia. I rilievi si sono svolti per molte ore. Escluso l'omicidio.



Verranno sentiti anche alcuni amici del giovane. Al momento sembra che non sia stato lasciato alcun messaggio. Affranti i genitori Elio e Rina, e con loro i figli Walter, primogenito gestore di locali a Padova, Massimo e Barbara. Sgomenti i colleghi di lavoro, increduli per la scomparsa di un professionista stimato. Andrea era un ragazzo normale, senza grilli per la testa. Non aveva una fidanzata, ma amava stare in compagnia ed aveva molti amici, oltre alla grande passione per il ballo latinoamericano. Nulla che lasciasse trasparire una situazione di disagio interiore, tale da portare al gesto estremo. Anche nella comunità di Arsego si stenta a credere al suicidio di Andrea. Nel tardo pomeriggio la notizia ha cominciato a diffondersi anche attraverso la rete. Giovedì scorso Andrea aveva cambiato la foto del profilo - inserendo uno scatto sorridente - ed anche la foto principale del suo Facebook con questa frase: «Le cose si rompono in continuazione. Bicchieri, piatti, unghie, le promesse, i cuori i co...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino