PADOVA - La comunità del basket padovano, specie quello “dei playground”, ma ovviamente non solo, si è stretta in queste ultime ore nel dolore per...
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Lavorava nelle Ferrovie dello Stato, “pendolare” da ormai 26 anni, a Mestre: attualmente capotecnico Rfi, dopo aver iniziato da operaio ed esser stato anche tecnico operatore, avendo rifiutato qualche altro avanzamento per poter continuare in quel “gruppo di lavoro”. «Una delle poche persone di cui tutti, indistintamente, avevano una considerazione positiva – spiega il collega Paolo Vanin, accomunato a lui dall'amore per il basket -: sempre positivo, riusciva a stemperare gli animi. Una persona splendida». Persona mite, gentile e solare oltre che colta, visto che gli piaceva informarsi di tutto (e di tutto amava conversare), malgrado fosse stato dolorosamente segnato dalla vita: nell'autunno del 2008 con la perdita della fidanzata Sonia, per una malattia incurabile dopo lunghi anni di sofferenza, alla quale era rimasto accanto nei momenti più atroci. Il basket, il cinema e la musica erano le sue grandi passioni: solo qualche settimana fa, su Facebook, ricordava come il Covid-19 gli avesse tolto tutto.
«Grande appassionato di musica (soprattutto rock, ndr), andava a trenta concerti l'anno – ricorda con la voce rotta dal dolore l'amico Marco Bersani, che lo ebbe quale testimone di nozze -. La nostra era un'amicizia nata e consolidatasi soprattutto sui campetti all'aperto: dapprima al Milcovich, poi per tanti anni a quello della Pace o a Mortise, e negli ultimi tempi Alle Chiuse. Facilmente identificabile per la sua “stazza”, andava d'accordo con tutti: persona integerrima e molto apprezzata, anche sul lavoro. Ricordi particolari? In questo momento, non me ne vengono: se non, appunto, il piacere dello stare insieme…». E come ricordato è stata proprio la comunità locale del “basket minors”, di cui Christian Sponchiado rappresentava una vera e propria istituzione, ad essersi stretta, attonita, nel cordoglio e nel ricordo in queste ore: attraverso social, telefonate, passaparola. Cresciuto nelle giovanili dell'Us Arcella (classe '73) dove giocò anche in Promozione, Sponchiado aveva smesso per qualche stagione, riprendendo in seguito con l'Asu Associazione Studenti Universitari e la Mcm Mille Cose Mille entrambe in Prima Divisione. Prima dello stop definitivo. Non aveva mai smesso, invece, il basket all'aperto: appena qualche giorno fa (il 4 maggio), aveva postato sul gruppo facebook “Storia del Basket Padovano” una foto risalente all'estate 1998 di un campetto a Mortise, infarcendola di commenti e gustosi aneddoti. Proprio gli “amici del campetto” hanno deciso di sistemare in suo onore il campo di Voltabarozzo, Le Chiuse appunto.
Il Gazzettino