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MESTRE . È morta l'avvocata Maria Caburazzi, da anni impegnata nella tutela giuridica degli animali. Aveva lo studio in via Palazzo ed è stata presidente dell'Enpa Venezia (Ente nazionale protezione animali) dal 2004 a oggi. Il suo impegno risale agli anni '90, nel sostegno da donna e legale tante battaglie animaliste. Nota per l'energia e la passione che ha sempre messo al servizio della tutela degli animali, era impegnata da anni in azioni legali contro i loro aguzzini che spesso ha patrocinato gratis. «È stata una presidentessa eccezionale racconta Alessandro Trevisan, volontario dell'Enpa - perché è stata un avvocato penalista e ha seguito migliaia di cause animali, anche a livello regionale tra cui l'ultima contro la caccia dei cervi. Era una donna minuta, di un carattere e di una forza unici. Determinata, andava sempre al dunque: dove c'era un animale in difficoltà, lei era presente».
Enpa Venezia è composta di una trentina di volontari e circa duecento iscritti, che ricordano il lavoro costruito da Maria Caburazzi negli anni a Forte Marghera. «Se noi siamo dentro al Forte - sottolinea Trevisan - lo dobbiamo a lei. È stata un esempio eccezionale, abbiamo fatto tesoro dei suoi insegnamenti e porteremo avanti con onore progetti e programmi». L'avvocata era stata attiva anche nella Lega contro l'abolizione della caccia. «È stata riconosciuta per battaglie legali a livelli molto alti - ricorda Roberto Martano, socio dell'Enpa e responsabile dei rifugi di Mira e San Giuliano - Ha ottenuto sentenze importanti per la protezione degli animali anche a livello di Cassazione, senza mai farne una questione professionale, ma svolgendo la sua attività gratuitamente».
Unita al cordoglio anche l'ambientalista veneziana Cristina Romieri. «Abbiamo fatto tante cose insieme - ha scritto - compreso il ricorso contro la strage indiscriminata dei colombi, le manifestazioni davanti al Consiglio regionale e al Tar contro la caccia e tanto altro, compresa la causa contro l'uccisione di una colonia di gatti nel bellunese. Dietro la sua ironia e intransigenza, nascondeva sensibilità e determinazione verso i diritti».
Il Gazzettino