MESTRE . È morta l'avvocata Maria Caburazzi, da anni impegnata nella tutela giuridica degli animali. Aveva lo studio in via Palazzo ed è stata presidente dell'Enpa Venezia (Ente nazionale protezione animali) dal 2004 a oggi. Il suo impegno risale agli anni '90, nel sostegno da donna e legale tante battaglie animaliste.
Enpa Venezia è composta di una trentina di volontari e circa duecento iscritti, che ricordano il lavoro costruito da Maria Caburazzi negli anni a Forte Marghera. «Se noi siamo dentro al Forte - sottolinea Trevisan - lo dobbiamo a lei. È stata un esempio eccezionale, abbiamo fatto tesoro dei suoi insegnamenti e porteremo avanti con onore progetti e programmi». L'avvocata era stata attiva anche nella Lega contro l'abolizione della caccia. «È stata riconosciuta per battaglie legali a livelli molto alti - ricorda Roberto Martano, socio dell'Enpa e responsabile dei rifugi di Mira e San Giuliano - Ha ottenuto sentenze importanti per la protezione degli animali anche a livello di Cassazione, senza mai farne una questione professionale, ma svolgendo la sua attività gratuitamente». Una vocazione rivolta al riconoscimento di tutti i soggetti più deboli. «Animalista in tutti i sensi per la protezione della vita degli animali - evidenzia Martano - universalmente tutti le riconoscono di essere stata una persona con un livello di coerenza raro, che abbracciava una filosofia del rispetto della vita di tuti gli esseri. Ha sempre partecipato in modo concreto alle attività dell'associazione, per esempio in percorsi di formazione per guardie zoofile». Molte le manifestazioni di cordoglio delle associazioni animaliste. «A lei e a chi la piange il nostro abbraccio e ricordo che si alimenta, ogni giorno, con ogni animale che riusciamo a salvare», le parole della Lav, e «una grave perdita per l'animalismo» quelle di "Centopercentoanimalisti".
Unita al cordoglio anche l'ambientalista veneziana Cristina Romieri. «Abbiamo fatto tante cose insieme - ha scritto - compreso il ricorso contro la strage indiscriminata dei colombi, le manifestazioni davanti al Consiglio regionale e al Tar contro la caccia e tanto altro, compresa la causa contro l'uccisione di una colonia di gatti nel bellunese. Dietro la sua ironia e intransigenza, nascondeva sensibilità e determinazione verso i diritti».