OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
AURONZO - È andato avanti Alziro Molin, quasi 91 anni (li avrebbe compiuti il 28 aprile). Era ricoverato all’ospedale di San Candido per complicazioni respiratorie. La notizia si è subito diffusa e alla famiglia sono giunte innumerevoli testimonianze di cordoglio dal mondo dell’alpinismo e da quello istituzionale. Alziro aveva prestato servizio militare prima nella Brigata Julia al 3. Reggimento di Artiglieria per poi passare alla Brigata Cadore come istruttore militare d’alpinismo.
L’EMBLEMA
È stato una fra le più famose guide alpine delle Dolomiti, dove ha segnato la storia dell’arrampicata, oltre che aver compiuto uno sterminato numero di spedizioni alpinistiche di livello mondiale. Così a 90 anni era in grado fino a poco tempo fa di condurre il suo piccolo fuoristrada e di bere il rituale bicchiere di vino rosso o prendere il caffè con gli amici sia in Auronzo, sia in centro di Vigo di Cadore dove non mancava di fare una breve puntata.
IL TESTIMONE
Proprio Gianni, a questo punto, suo malgrado assunto a decano delle guide auronzane con 40 anni di attività, racconta delle numerose vie aperte insieme sia sulle Dolomiti, in particolare quelle di casa, sia in spedizioni extraeuropee come in Tibet e in Mongolia. E sottolinea: «Ha continuato ad arrampicare anche a 70 anni suonati». Nel 1969 era assieme a Roberto Corte Coi nel Caucaso con ascensioni al monte Elbrus. Allora raccontò come nella discesa nella nebbia solo grazie all’uso di una bussola riuscirono a guadagnare non senza difficoltà la base. Altre ancora lo hanno visto protagonista in Algeria sulle montagne dell’Hoggar, poi sull’Hindu Kush, poi sul massiccio dell’Alto Atlante in Marocco. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Figura schiva da protagonismi e da autocelebrazioni, ad Alziro Molin nel 1999 venne assegnato il “Pelmo d’oro” per la carriera alpinistica con la seguente motivazione: “Per le eccezionali capacità alpinistiche che lo hanno visto protagonista, durante cinquant’anni di attività, di imprese estreme sia sulle Dolomiti Bellunesi sia sulle montagne di tutto il mondo”. Il funerale domani alle 15 nella chiesa di Santa Giustina di Auronzo.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino