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LENDINARA - Sarebbe frutto di un violento alterco tra coinquilini, tutti lavoratori nei campi della zona, l'assassinio avvenuto nella notte tra sabato e domenica in via Ca' Mignola Bassa, nella frazione di Rasa. Sono una manciata gli uomini di nazionalità marocchina, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, che abitano attualmente nella casa, di proprietà di un connazionale residente a Badia Polesine. L'alloggio di due piani al civico 2, una casa in via di sistemazione in cui nel cortile si scorgono i panni stesi ad asciugare e alcune biciclette, da poco meno di un anno ospita lavoratori occupati principalmente come braccianti nei campi della zona. Una vita di lavoro che li porta a uscire di casa di buon mattino e rientrare la sera. Nel corso dei mesi alcuni se ne vanno e altri arrivano ad abitare in via Ca' Mignola Bassa, con un ricambio che probabilmente è legato anche alla stagionalità del lavoro e alla durata degli impieghi. Alcuni dei giovani uomini, giunti da poco in zona, non conoscono ancora l'italiano e comunicano in lingua francese.
TRANQUILLITÀ
Qualcuno frequenta il paese, e ad ogni modo gli abitanti della casa in cui è avvenuto il delitto non sono mai stati finora protagonisti di episodi che abbiano arrecato disturbo.
FUGA NELLA NOTTE
L'assassino ha avuto gioco facile nell'allontanarsi col favore delle tenebre fuggendo attraverso la campagna che circonda l'abitazione, a poca distanza dalla Sr88 e dal confine con Badia Polesine. Il fatto di sangue lascia senza parole la tranquilla frazione di Rasa, che si è risvegliata apprendendo l'accaduto. Il vicesindaco Guglielmo Ferrarese, che in questi giorni svolge le funzioni vicarie del sindaco Luigi Viaro fuori città per qualche giorno, esprime sconcerto e dispiacere. «È una tragedia che lascia sgomenta la comunità. Confidiamo nel lavoro dei Carabinieri perché il responsabile possa essere assicurato alla giustizia».
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Il Gazzettino