Morti Sofia Mancini e Francesco D'Aversa, il dolore delle famiglie

I commoventi messaggi dei parenti delle due giovani vittime di incidente stradale dopo una serata in discoteca alle Torricelle

VERONA - Si sono spente ieri mattina, 20 ottobre, alle 9.30 le speranze delle famiglie di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa. I due ragazzi morti in un terribile...

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VERONA - Si sono spente ieri mattina, 20 ottobre, alle 9.30 le speranze delle famiglie di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa. I due ragazzi morti in un terribile incidente stradale dopo aver trascorso la serata di lunedì 17 ottobre nella discoteca Amen sulle Torricelle a Verona ed essere andati poi verso il Lago di Garda. E' un dolore rumoroso e lancinante ma anche composto e silenzioso. Antitesi che spiegano con semplicità questa tragedia che ha colpito due famiglie, spezzato due giovani vite e lasciato un grande sgomento in tutta la comunità che fino all'ultimo ha sperato. 

«Mio fratello aveva un cuore immenso, era il mio amore»

A scrivere un lungo messaggio sui social è la famiglia di Francesco attraverso la pagina della sorella Serena ma è una lettera d'amore che porta le firme anche di mamma Mariella, papà Giuseppe e l'altra sorella Valentina. «In questi momenti in cui non avrei mai pensato di ritrovarmi, non ho mai capito perché persone che provavano questo dolore dove trovavano la forza per aprirsi su i social. Ma non hai la minima idea su cosa dire, le parole da usare per poter essere di conforto in circostanze simili. Mio fratello per chi ha avuto modo di conoscerlo, era un ragazzo sempre pronto a scherzare a strapparti un sorriso e in cerca di affetto. Siamo stati vicini, ma poi il destino gli ha dato l'occasione di provare questa esperienza, un modo di crescere professionalmente ma contemporaneamente allontanandolo dalla famiglia. Ma eravamo felici per lui, il suo sogno è sempre stato quello di diventare un grande pizzaiolo. Chi l'ha conosciuto ha capito con che grinta e vitalità affrontava alla vita. E il cuore immenso che aveva il mio amore, siamo ancora increduli di tutto questo abbiamo ricevuto tanti messaggi, ma davvero non ho il coraggio di leggerli, qui vi ringraziamo per l'affetto che ci avete dimostrato. Vi abbracciamo tutti».

«Ciao Sofia, ora vola tra gli angeli»

Il dirigente della Polizia stradale ha invece parlato nell'immediato con la famiglia di Sofia. «La famiglia era in una delle nostre caserme con i colleghi, io personalmente ho parlato con uno dei fratelli - spiega Girolamo Lacquaniti - Potete solo immaginare il dolore per delle vite così giovani». Ad intervenire è anche il sindaco di Costermano sul Garda Stefano Passerini che tra i primi aveva condiviso e divulgato l'appello di ricerche della ragazza: «Non ci sono parole che possano togliere il dolore di fronte alla morte, ancor più se sono due giovani - afferma - La comunità di Costermano sul Garda si unisce al dolore di tutti i familiari. Siamo vicini a Claudia, Tiziano, Lorenzo e Fabiano (genitori e fratelli di Sofia Mancini ndr) che stringiamo in un forte abbraccio». A Gazzoli è stato dedicato alla ragazza uno striscione: «Ciao Sofia, ora vola tra gli angeli».

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Il Gazzettino