Luca, 14 anni, annegò dopo lo scontro tra il suo barchino e un motoscafo: il tribunale non riapre il caso

L'incidente la sera del 3 ottobre 1992. Il ragazzo con il suo gemello tornava a casa dopo aver accompagnato il papà infermiere all'ospedale al mare

Al Lido, il canale da cui uscì il barchino di Luca Boscolo
VENEZIA - Ancora nulla da fare: la seconda sezione Civile del tribunale Civile di Venezia non ha accolto il reclamo per un accertamento tecnico preventivo sulla dinamica...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Ancora nulla da fare: la seconda sezione Civile del tribunale Civile di Venezia non ha accolto il reclamo per un accertamento tecnico preventivo sulla dinamica dell’incidente che la sera del 3 ottobre 1992 era costato la vita a Luca Boscolo, 14 anni di Sacca Fisola annegato in laguna, davanti a riviera San Nicolò, al Lido, dopo che la barca sulla quale viaggiava assieme al fratello si era scontrata con il motoscafo cabinato di Giampietro Crosera, veneziano di Cannaregio e all’epoca direttore sportivo del calcio Venezia Eccellenza.

Respinta  richiesta di nuova perizia

La famiglia del giovane, assistita dall’avvocato Fabio Liberatore Castellano - legale del comitato “Verità e Giustizia per Luca Boscolo” - aveva chiesto per due volte la possibilità di una nuova perizia sulla quale poi basare la futura discussione del caso in civile. Un primo ricorso per un accertamento tecnico preventivo sulla dinamica dell’incidente, discusso a fine ottobre, era stato respinto dal tribunale Civile spingendo così l’avvocato a ritentare una seconda volta impugnando l’ordinanza di rigetto.

Il Collegio però, dopo aver accolto l’impugnazione e fissato un contradditorio discusso nelle scorse settimane, ha respinto la richiesta della difesa della famiglia che adesso sta pensando di provare a riaprire la causa civile nel merito attraverso un atto di citazione aprendo così il giudizio.

Ritrovato in laguna cinque ore dopo

Il corpo senza vita di Luca Boscolo fu trovato quasi cinque ore dopo l’impatto, verso l’1.30 del 3 ottobre ‘92. Quella sera Luca era a bordo di un cofano con il gemello Nicola: stavano tornando dall’Ospedale al mare dove avevano accompagnato il padre Paolo, infermiere. Erano usciti dal canale di via Manunzio quando si sono trovati di fronte al motoscafo cabinato di Crosera, proveniente dall’Arsenale e diretto a Santa Maria Elisabetta, che li ha centrati in pieno. Crosera stava accompagnando alcuni giocatori del Venezia al Lido. Anche Luca era un calciatore del Venezia.

Foto: Il canale, al Lido, da cui era uscito il barchino su cui viaggiava Luca Boscolo (archivio Gazzettino)

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino