PADOVA - «Ha combattuto fino alla fine, con lucidità e coraggio, sapendo quello che aveva». Noi tutti siamo pendolari tra la vita e la morte ma quando si tocca...
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Eppure nella sua voce non c'era sconfitta, ma la consapevolezza di averla accompagnata fin dove c'era la possibilità di muoversi e guardarsi negli occhi. Quasi nessuno sapeva, è una caratteristica di famiglia, la riservatezza. Condivisa con i due figli, Remo 17 anni e Paolo di 14, entrambi alle superiori. In un giorno in cui si schiude un avvio d'anno e si fanno propositi, loro dovranno farne uno di più alto: usare il sorriso della madre.
Giselda era abruzzese, di Tocco da Casauria, un paesino ai piedi della Maiella. Era arrivata a Padova per seguire gli studi in Scienze Politiche. Laureata con 110 e lode mentre per pagarsi gli studi faceva la commessa alla libreria Draghi. Con Alessandro Naccarato li divorava una passione per la politica a sinistra. Lei militante prima nel Pds, poi nei Ds e nel Pd. E segretario di sezione. Si conoscono venticinque anni fa. Si sposano nel maggio del 1998. Officiò quel giorno Flavio Zanonato, in Comune. Oggi ricorda: «Giselda era malata da tempo e io e mia moglie ci informavamo costantemente sulle sue condizioni. La notizia della scomparsa ci ha addolorato tantissimo: io Lella e mio figlio Alessandro siamo molto legati alla famiglia di Naccarato»...
Il Gazzettino