Palio, Centro-La Pieve vince sei volte di fila

La squadra di Massimo Esposito eguaglia il record di vittorie consecutive di Pederiva, seconda davanti a Mercato Vecchio

Palio, Centro-La Pieve vince sei volte di fila
MONTEBELLUNA - Nella 33. edizione del Palio del Vecchio Mercato, di fronte a una folla di almeno 25mila persone che ha riempito ogni punto del percorso e non solo, il Centro-La...

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MONTEBELLUNA - Nella 33. edizione del Palio del Vecchio Mercato, di fronte a una folla di almeno 25mila persone che ha riempito ogni punto del percorso e non solo, il Centro-La Pieve di Massimo Esposito ha vinto per la sesta volta consecutiva. Conquistando, con il tempo di 9’26’’09, l’ambito palio. La squadra era composta da Giacomo Esposito alle stanghe, Simone Fagherazzi, Giovanni Pellizzari, Andrea Sebenello e Gabriele Spada; al cambio Luca Favero e Luca Giuseppini. Federico Colbertaldo, dopo aver vinto cinque pali, quest’anno l’accompagnatore con Marco Esposito.

I VINCITORI

Un risultato che ha un valore speciale. «Siamo contenti - dice il capomastro Massimo Esposito - Abbiamo eguagliato Pederiva (che però ha vinto dieci pali in tutto) per numero di vittorie consecutive e per di più abbiamo vinto due sabati consecutivi, quindi qualcosa in più. La tensione era a mille, temevo di non farcela soprattutto per la pubblicità fatta ultimamente da Mercato Vecchio. Dopo aver vinto cinque pali quest’anno Federico Colbertaldo ha corso solo il sabato, ma si è comportato come sempre da campione. Sono orgoglioso anche delle ragazze: una forza della natura». E per il futuro? «Con un gruppo così devo restare».

GLI AVVERSARI

Il Pederiva di Roberto Brufatto ha fatto di tutto, sportivamente parlando, per impedire al centro di raggiungere l’ambito risultato, arrivando però al secondo posto con un 9’43’’20, stessa posizione, sul podio, della squadra femminile, dove i bianchi di Pederiva sono stati battuti invece da Posmon. «Siamo contenti - dice Brufatto - abbiamo fatto due belle gare». E scherzosamente: «Il centro deve arrivare a dieci vittorie prima di parlare». Al terzo posto, staccato di un soffio, Mercato Vecchio, con 9’44’’36. Sopra i 10 minuti tutte le altre: quarta Contea (10’01’’44) che ha vinto il duello di sempre con Busta, cui ha strappato il quarto posto degli ultimi anni. Al quinto Guarda (10’03’’56), al sesto Busta (10’08’’02), al settimo Caonada (10’10’’51), all’ottavo Posmon (10’10’’91) che non è riuscita a imitare il brillante risultato della squadra femminile, vittoriosa sabato, al nono Biadene (10’11’’30), al decimo Sant’Andrea (10’20’’12), all’undicesimo San Gaetano (10’20’’78). Il primo intertempo è stato vinto da Contea con 1’11’’70 e il secondo, quello di Santa Maria in colle, da Biadene, con 4’58’’81. A un certo punto della competizione la gara è stata momentaneamente sospesa: una signora, infatti, è stata colpita da malore, forse per il caldo, e si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza. Anche per quanto riguarda gli atleti non è mancato qualcuno arrivato sfinito al traguardo, come ogni anno. Il capomastro di Pederiva Roberto Brufatto ha recuperato nella tenda con aiuto di ossigeno. Ben presto, però, si è rimesso in piedi.

I COMMENTI

«E’ stato un palio bellissimo - dice il presidente Nicola Palumbo - Il livello della competizione è migliorato tantissimo anche se il Centro ha peggiorato leggermente il tempo. Un anno fa l’ultima sarebbe arrivata a metà classifica». La gara è stata preceduta dalla sfilata storica che per il secondo anno è scesa dal colle al piano. E, fra le centinaia di figuranti si è visto, nelle ricostruzioni delle varie squadre, uno spaccato della vita di Montebelluna fra fine 800 e inizio 900. Ecco allora parroco e chierichetti, suore e allieve in grembiulino e vistosi fiocchi, i sarti al lavoro, le donne con l’ombrellino. «Apprezzatissima -continua Palumbo- la partecipazione di tanti pali del territorio: Asolo, Giavera, Trevignano, Selva, Feltre etc. Dimostra l’amicizia che c’è». Soddisfatto anche il sindaco Adalberto Bordin. «Sicuramente - afferma - è stata un’altra edizione emozionante. La cosa più bella è vedere l’invasione dei giovani, sotto il tendone come nelle contrade. Fare il volontario vuol dire dedicare tempo agli altri. Oggi mi è piaciuto anche il riferimento di don Antonio al fatto che si spinge il carro assieme e all’idea della condivisione. Credo anch’io che Montebelluna sia un grande carro di cui tutti noi, dai volontari alle associazioni agli amministratori, spingiamo un pezzettino».

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Il Gazzettino