Frasi sconnesse e minacce al bar: 30enne fermato dai carabinieri. Secondo caso in pochi giorni

MONTEBELLUNA - Dopo il caso del venticinquenne marocchino che giovedì mattina ha assalito il gestore del bar Alla Loggia a Montebelluna e preso di mira il suo locale, ieri...

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MONTEBELLUNA - Dopo il caso del venticinquenne marocchino che giovedì mattina ha assalito il gestore del bar Alla Loggia a Montebelluna e preso di mira il suo locale, ieri il cuore della città, a distanza di pochi giorni e di pochissimi metri dal precedente episodio, è stato nuovamente teatro di una situazione fuori dal comune. Verso le 7 del mattino, i titolari di un bar di piazza Marconi hanno chiamato i carabinieri: un cittadino ghanese di 30 anni, in stato di agitazione, stava infastidendo gli avventori. Sono intervenuti, oltre ai carabinieri, anche la Protezione civile e il Suem 118.

L’EPISODIO

Dopo ripetuti tentativi di tranquillizzare il giovane, lo stesso è stato oggetto di un tso firmato dall’assessore Adriano Martignago e ricoverato per due settimane nel reparto di psichiatria. Protezione civile, carabinieri e Suem avevano tentato di far ragionare il giovane per un’ora e mezza. Tutto inutile. «Parlava in tre lingue -dice uno dei soccorritori- francese, italiano e inglese. Delirava prendendosela con tutti. Era evidentemente alterato». Il problema, peraltro, sarebbe nato ben prima delle sette. «A quanto racconta un residente -  spiega l’assessore Martignano- il giovane ha cominciato a far confusione in piazza verso le 3 e mezzo del mattino. Parlava a voce alta rivolgendosi anche alla bicicletta che teneva a mano». Secondo l'assessore, tale situazione sarebbe comunque diversa da quella che si è verificata giovedì. «In questo caso - spiega - il giovane non è stato protagonista di atti violenti. Semplicemente non era in sé e per questo è diventato una fonte di disturbo». Naturalmente, però, la vicinanza con l’episodio di giovedì porta ad affiancare le due vicende e interpretarle come sintomo di una situazione diffusa di disagio. E in città lo stupore si unisce alla preoccupazione. «Per il momento la situazione è sotto controllo - prosegue l’assessore - Del resto credo che se i problemi fossero proprio gravi ci sarebbero state ripetute segnalazioni al sindaco, cosa che invece non è avvenuta. Non escludo che in questi giorni possa incidere anche il caldo».

IL PRIMO CITTADINO

Da più parti, però, cominciano a serpeggiare accuse all’amministrazione, che il sindaco Adalberto Bordin rigetta al mittente. In particolare, Bordin non accetta le critiche dell’ex sindaco Laura Puppato, che ha contestato tutta la politica delle amministrazioni leghiste. «Secondo la logica della signora Puppato - dice Bordin - la nostra vittoria sarebbe avvenuta per uno sbaglio del 65% dei cittadini. Tanti sono quelli che ci hanno votato». E richiama le «opere passate alla storia dell’amministrazione di centrosinistra, in particolare l’orsacchiotto di parco Manin, le bici dell’era paleolitica, il servizio mercatale che non usava nessuno. Noi invece abbiamo destinato 16 milioni all’edilizia scolastica ed effettuato una pedonalizzazione che non lei ha avuto coraggio di attuare. È inutile inoltre puntare il dito contro gli agenti della polizia locale, dato che tutto dipende, invece, dalle politiche di Roma. E se non concorda con la nostra idea del Daspo urbano, di fatto smentisce Prefetto e Questore, che si stanno a loro volta esprimendo in tal senso».

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Il Gazzettino