MONTEBELLUNA (TREVISO) - Erano in pieno centro. La mamma tendeva la mano in piazza, la figlia, una ragazzina di forse 10 anni, dall'aria sperduta e forse anche impaurita,...
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LA PUNIZIONE
E l'atto costerà caro alla mamma, ben più di quanto sarebbe potuta fruttare quella mattinata trascorsa con la mano tesa. La polizia locale ha infatti provveduto a infliggere una sanzione amministrativa di 300 euro alla donna sulla base dell'ordinanza sindacale messa dal Comune che vieta l'accattonaggio. Nei prossimi giorni la donna sarà inoltre deferita a piede libero all'autorità giudiziaria competente per aver utilizzato una minorenne per l'attività di accattonaggio.
IL SINDACO
«Chiedere l'elemosina non è in assoluto vietato dalla legge - dice il sindaco Marzio Favero - tuttavia fingere di soffrire di menomazioni o utilizzare minori allo scopo è reato, quindi soggetto a denuncia penale. Alcuni cittadini hanno segnalato la situazione e i vigili hanno provveduto come era doveroso fare. Non dimentichiamoci i diritti dell'infanzia tra i quali vi è quello di non essere strumentalizzati a fini economici da parte degli adulti». Anche perché al di là della legge umana, c'è una legge morale che nessuno dovrebbe dimenticare. E che dovrebbe impedire di compiere certi gesti. Per quanto riguarda comunque l'attività di accattonaggio, non si tratta delle prime multe che arrivano nel corso dell'anno. In primavera, erano finiti nella caserma dei carabinieri due medicanti rumeni. Un fisarmonicista che periodicamente girava per il centro suonando e chiedendo la carità e una donna. Questa volta però il caso è diverso. E senza dubbio ben più grave. (l. bon) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino