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MONTEBELLUNA (TREVISO) - Il Coronavirus ha colpito anche il direttore dell'ospedale di Montebelluna. Marco Cadamuro Morgante, 65 anni, è stato contagiato nell'ambito di un focolaio familiare. Il primo a risultare positivo è stato il figlio. Di seguito il medico si è sottoposto a un tampone di controllo che ha confermato la positività. Il direttore del San Valentino aveva da poco ricevuto la terza dose del vaccino anti-Covid che non ha avuto il tempo di fare effetto: il virus è arrivato prima. «Servono 14 giorni è quanto emerge dall'Usl e in questo caso ne erano passati solo dieci». Morgante, comunque, non ha sviluppato la malattia in forma pesante. Adesso è in isolamento domiciliare. E non appena il tampone darà esito negativo potrà tornare alla guida dell'ospedale di Montebelluna.
I FOCOLAI
Ormai nel trevigiano i piccoli focolai si stanno moltiplicando. Compreso quello scoppiato tra il personale del tribunale di Treviso: 6 persone sono risultate positive dopo una cena sul Montello organizzata in occasione del trasferimento di un collega. Per evitare rischi è stato disposto uno screening di massa al palazzo di giustizia: tutti dovranno sottoporsi a tampone. «I contagi in questione sono già stati circoscritti fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca purtroppo in questo periodo vediamo moltissimi micro-focolai del genere.
GLI EFFETTI
Purtroppo gli effetti ora si vedono anche negli ospedali. Sono in tutto 120 i pazienti positivi attualmente ricoverati nei reparti Covid del trevigiano. Ieri ne sono entrati 6. L'altro ieri addirittura 11, compresa una persona che non si era potuta vaccinare a causa di una malattia genetica. Ma ciò che più preoccupa adesso è l'andamento registrato nelle unità di Rianimazione. Nei settori Covid allestiti nelle aree critiche degli ospedali è stata infatti superata la soglia di guardia dei 10 ricoverati: oggi sono 12 i pazienti che hanno bisogno di cure intensive. Con questi numeri la Marca sarebbe da zona gialla.
LA DIFFUSIONE
Dall'Usl sottolineano che 25 pazienti, sui 120, si trovano nell'ospedale di comunità di Vittorio Veneto e sono in fase di stabilizzazione: a breve potranno essere dimessi. Ma oggi è impossibile tirare un sospiro di sollievo. Tanto più a fronte della nuova minaccia della variante sudafricana. «L'andamento dei contagi è preoccupante: registriamo una media di 323 nuove positività al giorno nel nostro territorio conclude Benazzi abbiamo rinforzato il servizio di tracciamento dei contatti, passando prima da 30 a 50 operatori e arrivando adesso a 70. In questo momento, però, la cosa fondamentale è vaccinarsi contro il Covid: sia con le prime dosi, per chi non l'ha ancora fatto, sia con le terze dosi, per allungare la protezione».
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