PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) «A settembre inizieranno i lavori di demolizione della ex base Nato. Questa volta si fa: o salto io o chi me l'ha detto». Non usa mezze...
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LA SVOLTA
«So che il centenario si è celebrato lo scorso anno - ha spiegato Giorgetti a cima Grappa - e so anche quello che non è stato fatto». Poi annuncia la svolta e aggiunge: «Posso dire che a settembre inizieranno i lavori di demolizione dell'ex base Nato». Nel progetto, i lavori di demolizione costeranno un milione di euro : «Questa volta i lavori finiranno, perché il prossimo anno tornerò a vedere a che punto sarà il cantiere. Certo poi sappiamo anche come vanno le cose in Italia: magari una ditta fallisce ed i lavori si bloccano. Ma speriamo di no». E per ribadire il concetto, lo ha ripetuto anche durante la cerimonia ufficiale, alla presenza del cardinale Pietro Parolin, vicentino segretario di Stato Vaticano che ha celebrato la messa. E dopo aver detto «O salto io o salta chi me l'ha detto», Giorgetti, alla sua prima visita in cima Grappa, ha ricordato il grande significato del luogo: «Il Grappa per me è una cosa speciale. Basti solo pensare che non c'è paese o città in Italia che non abbia una via o una piazza dedicata al monte».
AUTONOMIA E MOSE
Giorgetti vorrebbe tagliar corto: «Non rispondo a domande politiche». Poi però non si sottrae a un commento sulla partita dell'autonomia: «Bisogna crederci fino alla fine, senza se e senza ma». E dice la sua anche sul Mose: «Io sono certo che alla fine prevarrà il buonsenso». Risposta sibillina, ma che indica comunque una linea operativa e non di paralisi. La ex base Nato è stato comunque l'argomento che ha tenuto banco, con la richiesta arrivata dalla sindaca di Pieve del Grappa Annalisa Rampin. La Rampin ha poi allargato il discorso, arrivando a parlare dell'emergenza climatica e ambientale: «Per i capricci degli uomini oggi siamo nuovamente in trincea» ha detto, rivelando la proposta di far diventare cima Grappa Riserva della Biosfera Unesco: «Per questo Cima Grappa rappresenterà un avamposto, una linea di confine nella guerra di trincea contro il depauperamento del nostro patrimonio ambientale». Un luogo dove si è combattuto e dove si continuano a combattere altre battaglie. Per dirla con Giorgetti: «Un luogo dove non mancheranno mai i fiori».
Gabriele Zanchin
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Il Gazzettino