Monte Grappa: l'ex base Nato verrà demolita, i lavori partiranno a settembre

Lunedì 5 Agosto 2019 di Gabriele Zanchin
Monte Grappa: l'ex base Nato verrà demolita, i lavori partiranno a settembre
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PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) «A settembre inizieranno i lavori di demolizione della ex base Nato. Questa volta si fa: o salto io o chi me l'ha detto». Non usa mezze misure frasi Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ieri era a Cima Grappa per l'annuale cerimonia al sacello della Madonnina del Grappa che ricorda le vittime di due conflitti mondiali. Ma in questo caso protagonista è la struttura della Nato che per più di un ventennio ha visto il monte Grappa come punto di riferimento della guerra fredda. Attenuata la tensioni fra il blocco atlantico e quello sovietico, è rimasto il manufatto, 30 mila metri quadrati con radar e missili puntati a est, che rappresentano quasi una ferita, per usare un termine usato ieri dal sindaco di Pieve del Grappa Annalisa  Rampin che ha esplicitamente chiesto al sottosegretario di «sanare questa ferita aperta». Per farlo e restaurare il sacrario erano stati stanziati dallo Stato 6 milioni di euro che dovevano essere impiegati per sistemare l'intera area in occasione del centenario dalla fine della Grande Guerra. Centenario che è stato celebrato lo scorso anno senza che fosse fatta neppure una buca con una paletta.
LA SVOLTA
«So che il centenario si è celebrato lo scorso anno - ha spiegato Giorgetti a cima Grappa - e so anche quello che non è stato fatto». Poi annuncia la svolta e aggiunge: «Posso dire che a settembre inizieranno i lavori di demolizione dell'ex base Nato». Nel progetto, i lavori di demolizione costeranno un milione di euro : «Questa volta i lavori finiranno, perché il prossimo anno tornerò a vedere a che punto sarà il cantiere. Certo poi sappiamo anche come vanno le cose in Italia: magari una ditta fallisce ed i lavori si bloccano. Ma speriamo di no». E per ribadire il concetto, lo ha ripetuto anche durante la cerimonia ufficiale, alla presenza del cardinale Pietro Parolin, vicentino segretario di Stato Vaticano che ha celebrato la messa. E dopo aver detto «O salto io o salta chi me l'ha detto», Giorgetti, alla sua prima visita in cima Grappa, ha ricordato il grande significato del luogo: «Il Grappa per me è una cosa speciale. Basti solo pensare che non c'è paese o città in Italia che non abbia una via o una piazza dedicata al monte».
AUTONOMIA E MOSE
Giorgetti vorrebbe tagliar corto: «Non rispondo a domande politiche». Poi però non si sottrae a un commento sulla partita dell'autonomia: «Bisogna crederci fino alla fine, senza se e senza ma». E dice la sua anche sul Mose: «Io sono certo che alla fine prevarrà il buonsenso». Risposta sibillina, ma che indica comunque una linea operativa e non di paralisi. La ex base Nato è stato comunque l'argomento che ha tenuto banco, con la richiesta arrivata dalla sindaca di Pieve del Grappa Annalisa Rampin. La Rampin ha poi allargato il discorso, arrivando a parlare dell'emergenza climatica e ambientale: «Per i capricci degli uomini oggi siamo nuovamente in trincea» ha detto, rivelando la proposta di far diventare cima Grappa Riserva della Biosfera Unesco: «Per questo Cima Grappa rappresenterà un avamposto, una linea di confine nella guerra di trincea contro il depauperamento del nostro patrimonio ambientale». Un luogo dove si è combattuto e dove si continuano a combattere altre battaglie. Per dirla con Giorgetti: «Un luogo dove non mancheranno mai i fiori».
Gabriele Zanchin
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Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 13:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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