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TREVISO - Luigi Garofalo, presidente di Fondazione Cassamarca, è categorico: «Entro il 31 dicembre devono riconsegnarci l'immobile. Se non lo faranno, a gennaio chiederò l'intervento immediato del giudice». Alla vigilia di Natale si infiamma la diatriba tra Ca' Spineda e Unicredit. Due i motivi dello scontro: la proprietà delle 32 opere d'arte, risalenti al 400 e 500, custodite all'interno del palazzetto del Monte di Pietà da un lato; dall'altro lo sgombero dei locali dello stesso palazzetto da cui Fondazione ha sfrattato proprio gli uffici della banca. La consegna delle chiavi sarebbe dovuto avvenire il 21 dicembre, ma così non è stato.
LA PROPOSTA
Giovedì a Ca' Spineda è arrivata una proposta di Unicredit per chiudere almeno la vicenda delle opere d'arte: lasciarle a Fondazione in comodato d'uso gratuito per consentirne l'esposizione al pubblico, sempre nei locali del Monte di Pietà.
LA REPLICA
Perentoria, la risposta di Ca' Spineda: Gli organi di Fondazione Cassamarca hanno all'unanimità deliberato di prendere posizione sulla proposta pervenuta, poche ore prima della scadenza del contratto di locazione dell'immobile noto come ex Monte di Pietà, da UniCredit e avente ad oggetto il prestito gratuito a Fondazione degli arredi e delle opere d'arte contenute nell'immobile con l'avvertimento di UniCredit che, in mancanza di una pronta adesione, avrebbe provveduto alla rimozione e al trasferimento delle opere. Fermo restando che è indiscutibile la proprietà degli affreschi e dei teleri, in quanto compenetrati nei muri dell'immobile, anche per i rimanenti quadri e per i restanti arredi, ivi dislocati da sempre, Fondazione, ritenendosi proprietaria, non può accettare il prestito proposto, che presupporrebbe il riconoscimento della proprietà d'altri. Da ultimo, Fondazione ha intimato lo sgombero immediato dei locali già locati a UniCredit, avendo la stessa Fondazione assunto l'impegno, verso la comunità di appartenenza, di renderli fruibili al pubblico, unitamente alle opere d'arte e agli arredi contenutivi, già dal prossimo gennaio. La sfida riparte.
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Il Gazzettino