TREVISO - Sorpresa alle spalle, strattonata, scaraventata a terra e lasciata priva di sensi per alcuni interminabili minuti. Questa la terribile sequenza della rapina, avvenuta...
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L’EPISODIO
L’episodio è avvenuto a Treviso, lungo strada di Castagnole, nel quartiere di Monigo. Da poco erano trascorse le 20.30. La donna stava camminando verso casa quando è stata raggiunta alla spalle dal malvivente che prima ha cercato di immobilizzarla per prenderle la borsa e poi l’ha strattonata e afferrandola per la giacca facendola cadere a terra. La 40enne ha battuto la testa sull’asfalto e ha perso i sensi: l’urto è stato infatti piuttosto violento. Con la donna ormai inerme, il balordo ha rovistato nella borsa ma, forse preoccupato per le conseguenze di quell’aggressione, si è dileguato senza rubare nulla e facendo perdere le proprie tracce. Pare che alla scena non abbia assistito nessuno. La donna, una volta rinvenuta e ripresasi dallo choc per l’accaduto, ha chiesto aiuto al 118 ed è stata soccorsa e trasportata dagli infermieri del Suem al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è stata sottoposta agli esami clinici del caso e quindi medicata.
LA VITTIMA
La commessa lavora presso un negozio della zona e fortunatamente, oltre a un forte spavento per l’accaduto, non ha subito gravi conseguenze fisiche: ha riportato un lieve trauma cranico, giudicato guaribile in alcuni giorni di prognosi, e qualche contusione provocata dalla caduta. Lungo strada di Castagnole, in alcuni punti non illuminata a dovere, non sono purtroppo presenti telecamere di videosorveglianza e si cercano perciò riscontri da altri occhi elettronici presenti lungo le strade limitrofe o eventuali testimonianze di chi potrebbe aver notato fuggire via il bandito misterioso.
LE INDAGINI
Sull’episodio indagano ora i carabinieri di Treviso a cui la 40enne si è rivolta il mattino seguente, il giorno della vigilia di Natale, per denunciare l’aggressione subita e raccontare cosa ricordava (purtroppo non molto) dell’uomo che l’aveva colta alle spalle. I contorni della vicenda non sono certamente del tutto chiari: è possibile che l’autore del tentativo di rapina stesse studiando da tempo la sua vittima e ne seguisse e studiasse gli spostamenti. Da ipotizzare anche che il bandito sperasse di ottenerne un bottino ragguardevole, circostanza che non si è comunque verificata visto che il rapinatore, vedendo la donna priva di sensi, ha preferito evitare ulteriori guai ed è scappato via a piedi per non rischiare di essere riconosciuto da qualche passante che si trovava a transitare in zona. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino