TRIESTE - La senatrice Tatjana Rojc (Pd) ha portato all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri il caso dell'espulsione di un flautista...
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Rojc chiede al Governo «se non ravveda nel comportamento dell'assessore alla Cultura del comune di Monfalcone un evidente impedimento della libertà di manifestazione del pensiero, che è un diritto fondante riconosciuto dal nostro ordinamento democratico e se non ritenga vi sia, da parte degli organi periferici dello Stato, la possibilità di censurare tale comportamento, che per l'interrogante risulta inaccettabile».
«Il Comune di Monfalcone è già salito alla ribalta delle cronache - aggiunge la parlamentare dem - per casi di compressione del pluralismo dell'informazione, quando la sindaca leghista Cisint ha cancellato gli abbonamenti dei quotidiani Avvenire e Il Manifesto dalla biblioteca comunale. Ora sembra che le persone non possano nemmeno esprimere critiche all'amministrazione comunale senza incorrere in azioni delle Autorità comunali che - conclude - giustamente sono state definite un precedente preoccupante».
La notizia di presunte pressioni operate dall'amministrazione comunale di Monfalcone per impedire a un musicista di suonare perché politicamente non allineato con la giunta «va assolutamente verificata, e qualora confermata va stigmatizzata con forza come segnale di un ulteriore imbarbarimento civile e politico di una amministrazione che della discriminazione, della faziosità e dell'estremismo politico ha fatto un vero e proprio simbolo identificativo della propria azione». Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra FVG). «È necessario che tutti - prosegue Honsell - a cominciare dal vertice della Giunta regionale, si adoperino per garantire a ogni cittadino o cittadina della nostra regione il pieno godimento dei diritti costituzionalmente garantiti evitando che si creino sacche di 'orbanismò in miniatura, e che le cariche di governo locale non siano utilizzate per il bene della comunità ma solo per dare sfogo alle proprie pulsioni politiche più estreme».
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Il Gazzettino