MONFALCONE (GORIZIA) - Due email contenenti esplicite minacce di morte sono state recapitate, il 6 e il 20 agosto scorsi, al Comune di Monfalcone (Gorizia): la principale...
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In particolare, nel messaggio del 20 agosto, il mittente, che si firma, «il compagno cittadino» esplicita le proprie minacce nei confronti della Cisint. «Cara podestà - si legge nel testo - adesso che le sue spalle non sono più coperte dal "ministro della paura", per usare lo slogan del suo demente sodale, "la pacchia è finita", anche per lei».
«Adesso - prosegue la missiva -, considerato che per voi "fascioleghisti" si mette male, le consiglio di riflettere bene sulle sue scelte da regime color orbace. Liberi la biblioteca comunale, consenta ai cittadini di leggere ciò che vogliono e non ciò che vuole lei; riponga nel cassetto delle sue idee malsane il progetto delle "liste di proscrizione" per gli insegnanti e tenga presente che la "resa dei conti" per lei e per le carogne nere delle quali si circonda è sempre più vicina».
E ancora, «L'Italia è piena di bei distributori di carburante dove, se si presenta la necessità, si possono appendere dei "giustiziati" per i piedi. Salvi l'Italia, e il suo comune in particolare, con un gesto di dignità (se ne è capace): si suicidi».
«Se questo invasato pensa di intimorirmi ha sbagliato completamente il bersaglio», commenta all'Ansa, la sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint. «Non arretrerò di un solo passo - assicura Cisint - anche perché sento fortissima la vicinanza della mia comunità. E meno male che dovevamo essere noi leghisti il pericolo per la democrazia».
Quanto alle indagini, spiega, la Questura di Gorizia e la Digos le stanno seguendo da oltre un mese anche se per ora non è stato possibile risalire all'indirizzo originario che ha spedito il messaggio.
Il Gazzettino