Molestie sessuali sui pazienti psichiatrici, tre anni a don Federico De Bianchi. Il vescovo lo difende: «Convinto che sia estraneo ai fatti»

Don Federico De Bianchi
TREVISO - Il Tribunale di Treviso ha condannato oggi, 17 ottobre, un sacerdote della Diocesi di Vittorio Veneto, don Federico De Bianchi, imputato di presunte molestie...

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TREVISO - Il Tribunale di Treviso ha condannato oggi, 17 ottobre, un sacerdote della Diocesi di Vittorio Veneto, don Federico De Bianchi, imputato di presunte molestie sessuali nei confronti di quattro persone ricoverate, tra il 2009 e 2010, nel reparto di psichiatria dell'ospedale dove prestava servizio come cappellano. Lo riferisce una nota della stessa Diocesi. Il giudice ha assolto don De Bianchi per uno dei quattro casi, e lo ha prosciolto per altri due; per il quarto caso ha riconosciuto la parziale validità dell'accusa, con la conseguente condanna a tre anni dell'imputato. L'accusa aveva chiesto una pena di otto anni di reclusione. De Bianchi «continua a confidare nella giustizia - precisa la nota - ed esprime la disponibilità a proseguire l'iter giudiziario 'con la serenità che viene dalla mia coscienzà, afferma».

Il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, esprime «dispiacere per l'esito del primo grado di questo lungo processo, durato già quasi sette anni, che vede come imputato don De Bianchi. Fin dall'inizio del procedimento don Federico ha sostenuto la propria innocenza, rinunciando a qualsiasi forma di patteggiamento, sicuro che la sua innocenza sarebbe stata documentata dal dibattimento».

«In base agli elementi di cui sono a conoscenza rimango convinto che don Federico sia estraneo alle azioni di cui è accusato. Proprio per questo - conclude - incoraggio il ricorso in appello, convinto che sarà dimostrata la sua estraneità a quei fatti che, ancora, gli sono imputati».

LA VICENDA

Il pubblico ministero, Barbara Sabattini, aveva chiesto la condanna a otto anni per l'ex parroco di Santa Giustina e Val Lapisina, a processo con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di quattro ragazzi che all’epoca dei fatti, tra il 2009 e il 2010, avevano poco più di 18 anni ed erano ricoverati nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Conegliano. Mentre il quarto si trovava in ospedale a Vittorio Veneto al capezzale della bisnonna. Per la Procura uno dei casi denunciati era inattendibile e quindi il sacerdote va assolto. Due di loro si erano costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Jacopo Stefani e Patrizia Vettorel e avevano chiesto rispettivamente 30mila euro di danni e 15mila di provvisionale e l’altra 30mila euro e 10mila di provvisionale.

Il TESTIMONE

I fatti erano emersi nel corso del 2013 e del 2014 e, a portarli alla luce, era stato un infermiere che aveva confermato di aver parlato con tre di loro in circostanze diverse e di aver raccolto le loro confessioni. È stata ripercorsa anche la testimonianza di uno dei ragazzi che aveva confermato di essere stato toccato da don De Bianchi mentre era sedato nel reparto di psichiatria a Conegliano. L’infermiere, che adesso lavora in Inghilterra, aveva tra l’altro raccontato che aveva avuto due incontri con un responsabile del vicariato di Vittorio Veneto per segnalare quanto stava succedendo. «Mi era stato detto che c’era molto rammarico ma sono stato invitato a riflettere su come un’eventuale denuncia avrebbe esposto i pazienti a un pubblico scandalo e non avrebbe aiutato il recupero di una corretta condotta del parroco».

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Il Gazzettino