VILLORBA - Dopo 7 mesi di detenzione esce dal carcere Rubin Xhika, il 28enne di origini albanesi arrestato assieme al 27enne rumeno Florin Ionut Florin Stingaciu per...
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INDAGINI CHIUSE
Nelle scorse ore il sostituto procuratore Daniela Brunetti ha depositato l'avviso della conclusione delle indagini preliminari, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Sia Xhika che Stingaciu devono rispondere del reato di concorso in omicidio aggravato dai futili motivi. Ma le loro posizioni appaiono ben distinte. È stato Stingaciu, dopo aver litigato con due giovani moldavi (Liviu Litcan e Vasile Sorin Flamandu), che stavano partecipando all'addio al celibato di Ion Bagrin (uno dei moldavi ferito gravemente), a sferrare il fendente mortale che ha ucciso Ojovanu. Il romeno era sceso dal suo appartamento con un lama da 32 centimetri così come Xhika, che impugnava un altro coltello da cucina. Ma il 28enne albanese, la cui presenza armata ha rafforzato il proposito criminoso di Stingaciu, non ha materialmente colpito il 20enne rimasto ucciso. I due devono anche rispondere del reato di concorso nel tentato omicidio di Ion Bagrin, il festeggiato, raggiunto con un fendente alla schiena da Xhika secondo la ricostruzione degli inquirenti, e di Stefan Lungu, colpito con più fendenti da Stingaciu. Entrambi i ragazzi finirono in Rianimazione con prognosi superiori ai 50 giorni. Xhika e Stingaciu dovranno anche rispondere, in concorso morale e materiale, delle lesioni inferte ad altri due ragazzi del gruppo di moldavi, Valentin Jereghel e Stefan Bagrin (fratello di Ion).
FAVOREGGIAMENTO
Nell'elenco degli indagati compare anche il nome di Olga Novacov, 28enne moldava, accusata del reato di favoreggiamento. Sarebbe stata lei, subito dopo il massacro, a raccogliere da terra il coltello imbrattato di sangue usato da Stingaciu per colpire Ojovanu e a riportarlo nell'appartamento di Largo Molino dove risiedevano i due amici finiti in carcere. Dopo averlo lavato, lo aveva rimesso in un cassetta della cucina, come se nulla fosse successo.
Alberto Beltrame
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Il Gazzettino