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MOGLIANO - Derubati dei loro gioielli più preziosi proprio mentre si scambiavano le fedi. «E’ un furto che ha rovinato il giorno più bello della nostra vita: quello del nostro matrimonio. Mia moglie è sotto choc». C’è amarezza nella voce di David, non tanto per il bottino da 40mila euro arraffato dalla suite di villa Condulmer, a Mogliano, ma per il valore affettivo che avevano quegli accessori e monili. Tra tutti: gli anelli di fidanzamento, pezzi unici creati apposta per Claudia, un bracciale di brillanti, i braccialetti che la sposa avrebbe dovuto regalare alle sue testimoni di nozze e uno dei Rolex dello sposo. Oltre a una busta piena di contanti, regalo di alcuni invitati. Sabato scorso David, 45 anni triestino di origine ma trevigiano di adozione, ha coronato il suo sogno d’amore con Claudia, 36 anni di Treviso. Per il rito civile, officiato dall’amico sindaco di Treviso Mario Conte, la coppia ha scelto la sontuosa cornice della Filanda Motta, a Mogliano. Pernottando a Villa Condulmer, prestigioso hotel a cinque stelle tra i più quotati della Marca: stanze da letto separate la vigilia delle nozze «per rispettare la tradizione», camera condivisa per la prima notte da marito e moglie. Gli sposi hanno prenotato in tutto cinque suite così da far alloggiare anche alcuni invitati. «La scelta è ricaduta su Villa Condulmer anche perché ci sentivamo al sicuro» - spiega David. Invece i ladri hanno visitato proprio la suite della sposa, andando a colpo sicuro.
FILANDA MOTTA
Sabato pomeriggio la coppia lascia l’albergo verso le 17 e, in compagnia di parenti e amici, raggiunge la Filanda Motta.
DOCCIA FREDDA
Invece la doccia fredda è arrivata la domenica mattina. Claudia si rende conto che manca un orologio, cerca la trilogia di anelli ma è sparita anche quella. L’inventario degli ammanchi si allunga: la sposa si dispera e lo sposo chiede di parlare con il direttore dell’albergo, che però in quel momento non è presente. David si rivolge allora ai carabinieri, denunciando l’accaduto. «Voglio ringraziare i militari perché sono intervenuti con molto tatto: hanno capito quanto quel furto ci abbia fatto soffrire -dice il 45enne- perché ha macchiato in maniera indelebile il giorno più bello della nostra vita». L’Arma sta indagando per dare un volto e un nome ai responsabili. «Dall’albergo invece aspettiamo ancora una telefonata per capire quale strada è percorribile. Ci avevano detto che sarebbe stata aperta la pratica del sinistro. Sono passati cinque giorni e non si è più fatto vivo nessuno». Ora la coppia si accinge a partire per le Baleari, con «uno zaino pesantissimo», fatto di delusione e amarezza.
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