MOGLIANO - Derubati dei loro gioielli più preziosi proprio mentre si scambiavano le fedi. «E’ un furto che ha rovinato il giorno più bello della nostra vita: quello del nostro matrimonio. Mia moglie è sotto choc». C’è amarezza nella voce di David, non tanto per il bottino da 40mila euro arraffato dalla suite di villa Condulmer, a Mogliano, ma per il valore affettivo che avevano quegli accessori e monili. Tra tutti: gli anelli di fidanzamento, pezzi unici creati apposta per Claudia, un bracciale di brillanti, i braccialetti che la sposa avrebbe dovuto regalare alle sue testimoni di nozze e uno dei Rolex dello sposo.
FILANDA MOTTA
Sabato pomeriggio la coppia lascia l’albergo verso le 17 e, in compagnia di parenti e amici, raggiunge la Filanda Motta. E’ un giorno indimenticabile. Lo aspettano da un anno, dopo che la prima data era saltata a causa del Covid. David, responsabile commerciale di un’azienda di luxury food, e Claudia, titolare di un centro estetico, possono finalmente scambiarsi la promessa d’amore. La sposa bellissima nel suo abito bianco, lo sposo elegantissimo nel suo completo grigio. Tutto va alla perfezione: lo scambio degli anelli, la cena, le foto di rito, il taglio della torta. Ma mentre loro si godono la festa qualcuno rovista nella suite alla ricerca di gioielli e contanti. Ne uscirà con un bottino a cinque cifre. Gli sposi rientrano a villa Condulmer a notte inoltrata e del furto si accorgono soltanto la mattina dopo, al momento del check out. Del resto la suite non era stata messa a soqquadro per gli sposi, circondati di regali e inebriati dal turbinio di emozioni delle ore prima, controllare che i preziosi fossero tutti al loro posto era davvero l’ultimo dei pensieri. «Non abbiamo usato la cassetta di sicurezza perché non ci è stata fornita la chiave insieme a quella della stanza e comunque ci sentivamo al sicuro» spiega David.
DOCCIA FREDDA
Invece la doccia fredda è arrivata la domenica mattina. Claudia si rende conto che manca un orologio, cerca la trilogia di anelli ma è sparita anche quella. L’inventario degli ammanchi si allunga: la sposa si dispera e lo sposo chiede di parlare con il direttore dell’albergo, che però in quel momento non è presente. David si rivolge allora ai carabinieri, denunciando l’accaduto. «Voglio ringraziare i militari perché sono intervenuti con molto tatto: hanno capito quanto quel furto ci abbia fatto soffrire -dice il 45enne- perché ha macchiato in maniera indelebile il giorno più bello della nostra vita». L’Arma sta indagando per dare un volto e un nome ai responsabili. «Dall’albergo invece aspettiamo ancora una telefonata per capire quale strada è percorribile. Ci avevano detto che sarebbe stata aperta la pratica del sinistro. Sono passati cinque giorni e non si è più fatto vivo nessuno». Ora la coppia si accinge a partire per le Baleari, con «uno zaino pesantissimo», fatto di delusione e amarezza.